Atripalda, è scontro in Consiglio sui fondi del terremoto

La vicenda sulla riprogrammazione dei fondi della legge 219 del 1981

Atripalda, è scontro in consiglio sui fondi del terremoto
Atripalda, è scontro in consiglio sui fondi del terremoto
di Alfonso Parziale
Sabato 17 Febbraio 2024, 09:16
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Scontro in consiglio comunale sulla riprogrammazione dei fondi della legge 219 del 1981 (per la ricostruzione post sisma del 23 novembre 1980). L'opposizione chiede il rinvio del punto che alla fine della discussione passa con il voto favorevole della maggioranza, due voti contrari dei consiglieri Giuseppe Spagnuolo e Mirko Musto. Si astiene Anna Nazzaro. A relazionare è il sindaco Paolo Spagnuolo: «Il Comune ha oltre un milione di euro di fondi legati alla legge 219 inutilizzati.

Sulla base di una relazione molto accurata dell'Ufficio urbanistica dell'architetto Picariello abbiamo deciso di vincolare 300mila euro per eventuali contenzioni che potrebbero nascere sulla legge 219 e di sbloccare ben 850mila euro per poter svolgere ulteriori lavori collegati al sisma su determinate aree, in modo da non far gravare ulteriormente i costi sul bilancio comunale.

Anche qui siamo stati protagonisti di un grande lavoro. C'era infatti una situazione di grande disordine che non possiamo imputare a nessuno visto che l'Utc ha funzionato con due soli tecnici».

Non viene accolta dall'aula la richiesta dell'ex sindaco Giuseppe Spagnuolo di rinvio della discussione: «L'istruttoria è troppo sintetica, invito a presentarla in maniera più corposa. Il problema è che si parte da un'economia di cassa, considerando che i procedimenti sono tutti revocati, chiusi o decaduti. Ma questo non viene dichiarato. Inoltre chiedo di verificare che non ci siano più aventi diritto in graduatoria.

E poi ammesso che non ci siano problemi, vogliamo capire questi 850mila euro a quale opera agganciarli. Per la tranquillità dell'ente invito a far un'integrazione dell'istruttoria sull'economia effettiva dei provvedimenti di revoca, decadenza e che non ci sono più graduatorie da scorrere. Così facendo si afferma che la ricostruzione privata post sisma è finita e chi aveva un diritto non ce l'ha più o è finito. Chiedo verifiche». Stessi dubbi sollevati anche dall'ex vicesindaco Anna Nazzaro.

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