Romano e la «sua» Campania, Autobiografia di una regione

L’orgoglio di appartenenza ad un territorio si può riscoprire anche con la lettura dei libri

Lo scrittore Paolo Romano
Lo scrittore Paolo Romano
di Stefania Marotti
Mercoledì 14 Giugno 2023, 17:27 - Ultimo agg. 17:30
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L’orgoglio di appartenenza ad un territorio si può riscoprire anche con la lettura dei libri. Paolo Romano ci prova con «Io, la Campania. Autobiografia di una regione meravigliosa», un volume in cui, per la prima volta, la nostra regione si racconta in prima persona. Il volume ha avuto un battesimo d’eccezione, al Salone Internazionale del Libro di Torino. «Abbiamo avuto successo in Piemonte - commenta l’autore - che ha coinvolto sia i campani trapiantati a Torino, sia i torinesi, attratti da una regione ricca di bellezza e di mistero».


Ma cosa ha di speciale la Campania? «È una regione baciata dagli dei - risponde l’autore - la terra dei miti, delle sirene, degli argonauti, narrata fin dall’antichità da Omero, Virgilio, Tito Livio». Un luogo da amare, dunque, per riscoprire il fascino dell’arte, della storia. «Sono cresciuto con i documentari di Folco Quilici - continua Romano - i cui testi sono stati scritti da grandi autori. La Campania, per esempio, era raccontata in tv dal grande Michele Prisco». Una fonte di ispirazione di tutto rispetto, dunque, per realizzare una novità editoriale, in cui una regione si racconta usando l’io narrativo. Come una donna avvenente e sensuale, la Campania si racconta con la consapevolezza del suo fascino, orgogliosa di essere una madre di 5 figlie, le province, tra le quali, naturalmente, l’Irpinia. «Definisco l’Irpinia una terra nobile, in quanto appartenuta ai Principi Caracciolo - afferma Romano - molto conosciuti in Italia ed in Europa».


Della nostra città, l’autore racconta la storia, l’arte dei monumenti, come la Torre dell’Orologio, la Fontana di Bellerofonte: «Il capoluogo ha un fascino straordinario - spiega lo scrittore - caratterizzandosi come un centro prospero dal punto di vista commerciale, vivo dal punto di vista culturale, popolato da abitanti operosi e generosi». Il libro ha la sua unicità nell’impostazione interculturale. Della Campania, Paolo Romano racconta la geografia, l’etnografia, l’antropologia, la tradizione, le specialità enogastronomiche. «Questo lavoro non è una guida - precisa - ma una ricognizione delle sue origini, in un percorso che arriva ai giorni nostri». I giovani rimangono affascinati da questa narrazione? «I libri scolastici- osserva l’autore - non risultano appassionanti, mentre i ragazzi di oggi devono essere affascinati. Leggendo questo libro, i ragazzi si trovano dinanzi agli occhi una scrittura meno seriosa, più avvincente e meno ieratica». L’attrattiva principale della nostra regione è la sua storia millenaria: «La civiltà occidentale nasce dalla Campania - afferma Romano - che è stata la prima terra raggiunta dai Greci, quando Roma era un villaggio di capanne».

Il primo luogo italiano toccato dal Cristianesimo è la Campania. «Il Vangelo - aggiunge l’autore - è arrivato nella nostra Penisola attraverso l’arrivo dei seguaci di Gesù a Pozzuoli, il porto più importante del Paese. Qui sbarcò anche San Paolo, come lui stesso racconta». Ecco perché, secondo Paolo Romano, la nostra Regione è semplicemente incantevole e sorprendente. «Con l’emergenza sanitaria - conclude - ha preso piede la consapevolezza di un’identità regionale e non più legata alle singole città.

Questa presa di coscienza è indubbiamente un elemento molto positivo, perché ci insegna a costruire una coesione sociale in un contesto più ampio».

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