Baiano, arrestati i killer di Lippiello: un 19enne sferrò la coltellata

L'accusa è omicidio in concorso e porto illegale di armi

Baiano, arrestati i killer di Lippiello: un 19enne sferrò la coltellata
Baiano, arrestati i killer di Lippiello: un 19enne sferrò la coltellata
di Katiuscia Guarino
Martedì 20 Febbraio 2024, 10:25 - Ultimo agg. 10:26
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Sono stati arrestati i presunti autori dell'omicidio di Felice Lippiello. Si tratta di Salvatore e Francesco Crisci, padre e figlio rispettivamente di 47 e 19 anni, entrambi con precedenti di polizia e residenti a Baiano. Sono stati raggiunti da un decreto di fermo come indiziati dell'omicidio di Lippiello, il 54enne ucciso con un'arma da taglio che gli ha reciso l'arteria femorale della gamba sinistra. L'assassinio è avvenuto lo scorso 9 febbraio a Baiano in via De Sanctis, nel cortile del palazzo dove la vittima risiedeva con la compagna. Sarebbe avvenuto al culmine di una lite per la gestione delle locali piazze di spaccio della droga. Ad infliggere il colpo fatale (presumibilmente con un coltello, ma l'arma non è stata ancora ritrovata) sarebbe stato proprio il 19enne (il ragazzo si rese protagonista quando era ancora minorenne di una rapina ai danni di un tabaccaio di Baiano. Sferrò un colpo alla testa del tabaccaio con il calcio della pistola. Per quella vicenda fu arrestato ed era beneficiario dell'istituto della messa alla prova).

Il padre Salvatore, invece, avrebbe colpito Felice Lippiello con schiaffi e spintoni. Felice Lippiello era uscito da poco dal carcere. Appena lo scorso mese di dicembre aveva finito di scontare la pena.

I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale, insieme ai militari della compagnia di Baiano, sono riusciti ad incastrare i due grazie all'attenta visione delle immagini della videosorveglianza pubblica e privata, alle analisi del traffico telefonico della vittima e alla testimonianza di persone informate.

All'esterno dello stabile dove è avvenuto il delitto sarebbe stata notata anche la loro macchina. Padre e figlio sono, dunque, gravemente indiziati, allo stato delle indagini preliminari, di omicidio in concorso e porto illegale di armi. Salvatore e Francesco Crisci si trovano ora dietro le sbarre del carcere di Bellizzi Irpino, in attesa della convalida dell'arresto da parte del giudice per le indagini preliminari. Sono difesi dagli avvocati Maurizio Lo Sapio e Walter Mancuso. Dunque, a sferrare il colpo mortale sarebbe stato proprio il 19enne. Un solo fendente che ha reciso l'arteria femorale di Felice Lippiello procurandogli la morte. Ma sul corpo del 54enne sarebbero state riscontrate, nel corso dell'autopsia, altre lesioni minori. Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, la vittima nella colluttazione si sarebbe difesa parando i colpi. All'aggressione avrebbe partecipato anche Salvatore Crisci. Quest'ultimo avrebbe preso a schiaffi e spintoni la vittima che poco prima aveva ricevuto una telefonata per incontrarsi con i due presunti assassini. Nel cortile del palazzo ci sarebbe stata la lite sfociata nel sangue. Felice Lippiello fu trovato dalla compagna in una pozza di sangue. La donna allertò i soccorsi.

Il decesso del 54enne avvenuto durante il trasporto in ospedale. All'esterno dell'abitazione di Lippiello fu notata l'auto di Salvatore e Francesco Crisci. L'attività di indagine - che sta proseguendo per chiarire altri aspetti della vicenda - è stata sviluppata attraverso l'analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza pubblica e privata collocate nella zona e nei quartieri adiacenti. Fondamentale si sono rivelati l'esame del traffico telefonico della vittima e l'escussione delle persone informate che hanno permesso di ricostruire le fasi salienti dell'aggressione che ha portato al decesso del 54enne.

Un omicidio maturato, dunque, nel quadro delle controversie relative alla gestione nella zona del traffico di sostanze stupefacenti. Le manette sono scattate ieri mattina. Ad eseguire l'arresto sono stati i carabinieri del comando provinciale di Avellino che hanno eseguito il decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Avellino, guidata dal procuratore capo Domenico Airoma, nei confronti di padre e figlio. Le indagini svolte dai carabinieri del Nucleo Investigativo e dai militari della compagnia di Baiano sono coordinate dal pubblico ministero, Vincenzo Toscano. La famiglia di Felice Lippiello, assistita dall'avvocato Maria Stella Saveriano, si è resa subito disponibile a collaborare.

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