Ospedale di Avellino, Festa: «Se potessi allargherei il pronto soccorso»

Il sindaco contro De Luca e Pizzuti: «Paghiamo scelte politiche sbagliate»

Ospedale, Festa: «Se potessi allargherei il pronto soccorso»
Ospedale, Festa: «Se potessi allargherei il pronto soccorso»
di Rossella Fierro
Mercoledì 23 Agosto 2023, 12:03
3 Minuti di Lettura

L'emergenza agostana del Pronto soccorso diventa l'ennesimo terreno di scontro, a distanza, tra il sindaco, Gianluca Festa, e il numero uno dell'azienda ospedaliera, Renato Pizzuti. E l'occasione per il sindaco di attaccare il Partito democratico e la Regione a guida De Luca. Interrogato dai cronisti sull'emergenza in atto a Contrada Amoretta, dove nella sola giornata di lunedì si sono registrati picchi di 74 accessi, troppi per gli angusti spazi del pronto soccorso e il poco personale a disposizione, Festa ha risposto: «Se la competenza dell'ampliamento del pronto soccorso fosse stata del Comune, avremmo già realizzato i lavori necessari».

E aggiunge: «Purtroppo, non è così, è tutto nelle mani del "Moscati". Oggi paghiamo le conseguenze di una sbagliata programmazione regionale, che ho personalmente segnalato per tempo. In ogni caso, mi auguro che l'azienda ospedaliera realizzi l'ampliamento del pronto soccorso al più presto».
Lavori sui cui però, come sa bene il sindaco, pende una battaglia giudiziaria dinanzi al Tar tra Comune e azienda "San Giuseppe Moscati" che si chiuderà il prossimo 11 ottobre, data in cui è prevista l'udienza per entrare nel merito. Il braccio di ferro tra Piazza del Popolo e l'azienda guidata da Pizzuti riguarda proprio la proprietà dei suoli su cui dovrebbero essere realizzate le opere di costruzione di un secondo capannone per ampliare il pronto soccorso.
Operazione che l'azienda ha chiesto di poter svolgere al Comune che, a sua volta, ha negato il permesso a costruire non riconoscendo la titolarità dei suoli al "Moscati".
Alla base della querelle in atto quanto previsto nell'accordo sottoscritto tra le parti a dicembre del 1997, nell'ambito della delocalizzazione dei servizi ospedalieri a contrada Amoretta, che prevedeva in favore dell'azienda il trasferimento a titolo gratuito della proprietà dei suoli su cui sorge la Città ospedaliera.
Accordo che, però, non è mai stato approvato dal consiglio comunale, fino a maggio scorso quando la maggioranza Festa lo ha modificato unilateralmente, legando la cessione di quei terreni alla contestuale consegna da parte dell'azienda ospedaliera del vecchio ospedale di Viale Italia e dell'ex Maffucci di via Pennini.

Una contropartita che, allo stato, appare impossibile da sostenere visto che le due strutture in questione, nel frattempo, sono state cedute in comodato d'uso dal "Moscati" all'Azienda sanitaria locale. Festa resta fermo sulla sua posizione, anzi la ribadisce con forza: «Se l'azienda ospedaliera è convinta che quei suoli siano di sua proprietà, può andare tranquillamente avanti e realizzare i lavori necessari. Se invece pensa che siano del Comune, siamo pronti ad offrirli gratuitamente in qualsiasi momento. Se poi qualcuno preferisce farne una questione politica, purtroppo sulla pelle dei cittadini che ne pagano le conseguenze, se ne assumerà le responsabilità». Infine, il sindaco, ritornando sullo stato in cui versa attualmente il pronto soccorso, in continuo affanno come testimoniato da tanti pazienti e come denunciato dalle organizzazioni sindacali, va all'attacco del Partito democratico e ricorda: «quando mi schierai contro la chiusura del pronto soccorso dell'ospedale "Landolfi" di Solofra, il Pd arrivò a chiedere le mie dimissioni accusandomi di voler strumentalmente attaccare il "Moscati". Invece, aderendo a quella protesta, stavo facendo esattamente l'inverso. Provavo a difendere l'ospedale di Avellino da quello che sarebbe stato un inevitabile ingolfamento. Ed oggi, purtroppo, i fatti dimostrano che ancora una volta io ho avuto ragione, il Pd torto».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA