Solofra, il Polo conciario guarda a Seoul: «È la nuova frontiera»

Successo per gli incontri di Lineapelle in Corea

Lineapelle a Seoul
Lineapelle a Seoul
di Antonella Palma
Lunedì 15 Maggio 2023, 08:49
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Il settore conciario punta a conquistare una fetta di mercato in Corea del Sud. Dati incoraggianti arrivano da Lineapelle al ritorno da Seoul. Una serie di incontri hanno messo al centro la qualità della pelle italiana, dando vita a un percorso aperto a una nuova platea di riferimento. L'impatto creativo del settore conciario mira a conquistare tutti i comparti professionali gettando le basi con il mercato coreano. Si è cercato di mostrare come la pelle italiana, sia uno strumento di ispirazione incredibile, grazie alla tecnologia creativa applicata alla sua produzione. Inoltre, la scelta di questa fetta di mercato, non è casuale, visto che Seoul, oggi, è sotto i riflettori di tutti i marchi più importanti del sistema moda e del design. In questo modo si mira a costruire un rinnovato legame creativo con il mercato coreano. E il risultato? «Abbiamo suscitato grande attrazione e aperto nuovi orizzonti», fanno sapere da Lineapelle. «Un ritorno positivo, che predice nuovi sviluppi creativi e commerciali per il settore». E intanto a dare forza e credibilità al settore è anche l'Unione nazionale industria conciaria (Unic), che rilancia l'eccellenza della pelle in mostra all'Adi Design Museo di Milano. Porte aperte fino al 21 maggio, a difesa del prodotto e delle aziende conciarie dove si presenta la storia del design italiano in termine anche culturali e sociali. A collaborare all'iniziativa promossa da Unic è anche la Stazione sperimentale per l'industria delle pelli di Napoli.

Nella mostra dedicata alla concia italiana sono esposti anche alcuni macchinari storici provenienti dall'Istituto di ricerca partenopeo a sostegno dell'industria conciaria dei vari distretti. Un percorso in cui viene mostrato la pelle da quando entra, grezza o semilavorata, in una conceria italiana e ne esce trasformata in un materiale ad altissimo valore aggiunto e di incredibile eccellenza produttiva, stilistica, sostenibile e futuribile. Inoltre, tra le righe, viene sottolineato anche la validità del ciclo produttivo con dei risvolti industriali e in termine di circolarità. Un settore industriale leader indiscusso a livello internazionale, che vale il 63% della produzione dell'Unione europea e il 23% di quella globale. Fulvia Bacchi, direttore di Unic, illustra il progetto The Beauty of the Italian Tanning Industry:« Si tratta di un progetto che mette il pubblico di fronte alla possibilità di fare chiarezza rispetto alla pelle più bella del mondo e a chi la produce: la conceria italiana.

L'obiettivo primario è di comunicare a un target assolutamente trasversale la bellezza di un modello produttivo che somma in sé tradizione e artigianalità, scienza e tecnologia, creatività e design. Si racconta ogni aspetto del prodotto pelle, del suo ciclo di produzione e del suo approccio green in costante miglioramento».

La mostra si snoda con il processo conciario rilevando dettagli chimici, tecnologici e innovativi delle varie fasi produttive e di come vengono trasformati i suoi scarti. Emerge, così, la consapevolezza di come la pelle e il recupero dei suoi scarti di processo e prodotto rappresentino esempio storico e in evoluzione di circolarità. Questi ultimi sono presenti nelle gelatine utilizzate nell'industria alimentare, farmaceutica, cosmetica, e nei fertilizzanti che rafforzano l'agricoltura. Ma anche negli strumenti musicali, in giochi da consolle e attrezzature sportive. «Si tratta - conclude il direttore di Unic Fulvia Bacchi - di virtù circolari per un prodotto, come la pelle, e per un'industria, quella conciaria italiana presente con le sue aziende nei distretti industriali di Solofra in Regione Campania, come pure Arzignano nel Veneto e di Santa Croce sull'Arno in Regione Toscana, che investono nel processo produttivo, in ricerca e vivono al tempo stesso di continua innovazione e responsabilità anche in termine ambientale».

 

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