Truffa falsi diplomi: ci sono anche 27 irpini

Venti indagati in Irpinia per i diplomi falsi
Venti indagati in Irpinia per i diplomi falsi
di Nicola Sorrentino
Mercoledì 21 Giugno 2023, 09:35
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Truffa falsi diplomi: ci sono anche 27 contestazioni per corruzione nelle centinaia di capi d'accusa (sono 778 in totale) che la Procura di Vallo della Lucania ha ricostruito e che sono ora al vaglio del gip, in udienza preliminare, a seguito di una richiesta di rinvio a giudizio. Il numero considerevole di imputati - 373 - ha spinto il giudice a celebrare l'udienza a Salerno, giorni fa, nell'aula bunker, per ragioni logistiche e di spazio. Una ventina degli imputati sono dell'Irpinia. Le parti si aggiorneranno ai primi di luglio, tra questioni preliminari e richieste di riti alternativi. Le accuse, a vario titolo, comprendono anche falso commesso da pubblico ufficiale e truffa aggravata, oltre che tentata. Il lavoro dei carabinieri era partito dopo una segnalazione di un Ufficio Scolastico regionale, che aveva evidenziato come alcuni docenti, per l'assunzione in ruolo nel 2018, avessero presentato titoli di studio molto datati e mai esibiti in nessuna procedura concorsuale. Da una verifica di quei titoli, si era poi scoperto che la documentazione non era stata mai utilizzata.

Centinaia furono le acquisizioni, in tutta Italia, di quei titoli di studio ritenuti sospetti. A seguito di verifiche più specifiche, nel mirino finì un istituto paritario di San Marco di Castellabate, dove sarebbero stati formati gran parte di quegli atti, in questo caso diplomi così come ulteriore certificazione per personale amministrativo, ad esempio, che serviva per ottenere un posto di lavoro nelle scuole pubbliche. Durante l'indagine, il legale dell'istituto ci tenne a precisare che era stato sostituito il coordinatore didattico, il corpo docenti e il personale amministrativo, precisando che chi fosse indiziato di reati non era più in servizio presso la scuola. Collaboratori esterni e intermediari - stando alle accuse - avrebbero definito e promesso, ad esempio, il pagamento anche di 4000 euro per il rilascio di un falso diploma. Una 47enne di Pagani riuscì a ottenere prima una messa a disposizione in una scuola (la cosiddetta Mad), presentando un diploma falso, ottenendo l'incarico di supplenza e percependo una retribuzione di circa 40mila euro. Successivamente, con la stessa documentazione ottenne incarico su un posto di sostegno in un concorso straordinario, venendo assunta e conseguendo retribuzione per il periodo interessato, pari a 23mila euro. Capitava però che altri indagati, invece, riuscissero ad ottenere supplenze, nel giro di due anni, anche in sei o sette istituti. Gli inquirenti quantificarono in almeno 7 milioni e mezzo di euro il danno per la pubblica amministrazione, con circa 400 diplomi contenenti firme false e dove l'acquisto di determinati titoli andava dai 1000 ai 2500 euro in media. 

 

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