«Un pub tra le navate»: la sfida di don Vitaliano

L'idea: aprire un pub in una chiesa chiusa per tornare a farla vivere

Una chiesa di Mercogliano
Una chiesa di Mercogliano
di Riccardo Cannavale
Venerdì 23 Giugno 2023, 09:47
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Un pub all'interno di una delle nove chiese (molte delle quali chiuse) che insistono nel piccolo territorio della sua parrocchia di Mercogliano. Una provocazione che don Vitaliano Della Sala spera non resti tale e possa aprire le porte non solo a un luogo dove sorseggiare un buon boccale di birra ma anche dove creare aggregazione, comunità, dialogo. E, naturalmente, fare catechesi. L'idea promossa dal parroco di Capocastello muove da una lettera che il vescovo di Avellino, Arturo Aiello, ha nei giorni scorsi inviato a tutto il clero locale per proporre soluzioni alla crisi che la Chiesa avellinese (ma non solo) sta vivendo. «A Capocastello ci sono nove edifici di culto. In uno sto pensando di realizzare un pub-parrocchia che sia un luogo dove ci si incontri per divertirsi, per progettare e sperimentare vie nuove di impegno e, perché no, di spiritualità» preannuncia il parroco che in passato si era guadagnato sul campo il titolo di barricadero. La parrocchia 3.0, una Chiesa aggiornata che sappia ripartire da parole come tempio e strada che, per don Vitaliano, non devono essere affatto considerate in contraddizione tra loro.

«La preghiera, il culto, il catechismo indica il parroco - non sono in alternativa, non sono inconciliabili con la carità, con la vita vissuta immergendosi nei problemi concreti degli uomini, nelle storie di ingiustizia, di violenza e di dolore che vengono vissute oltre il sagrato». Per recuperare il senso di Chiesa, don Vitaliano dice che «bisognerebbe trovare il coraggio di chiudere le parrocchie per qualche tempo per tornare, si spera, a desiderarle nuove e, approfittando della loro chiusura, iniziare fuori da ogni clericalismo, anche da quello laico un ampio e sincero confronto che abbia come guida lo Spirito Santo e che coinvolga tutti, ma veramente tutti coloro che hanno a cuore il futuro della Chiesa». Nel quartiere, l'idea di don Vitaliano è stata accolta con grande simpatia e curiosità. Il primo a farsi avanti è proprio Pasquale, il gestore dello storico bar di Capocastello, di proprietà della Chiesa, da sempre punto di ritrovo del quartiere. «Se serve una mano in cucina sono pronto. L'idea di un pub qui è intrigante» dice. La parola d'ordine è condivisione. Ma anche impegno. Come quello che anche quest'anno promette Emilio Grieco dell'osteria "I Santi". Don Vitaliano gli metterà a disposizione il giardino della chiesa di san Francesco per farne un punto di ritrovo estivo al chiar di luna.

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«Che senso ha tenere spazi vuoti? Se ci sono allora riempiamoli di persone» è l'idea del parroco. A due passi dal comune, lungo corso Garibaldi, c'è la vecchia chiesa dell'Annunziata. Un edificio chiuso da tempo. Ed è proprio qui che don Vitaliano vorrebbe aprire il pub della parrocchia. Aperta, ospitale, flessibile: è così che il sacerdote di Mercogliano immagina la "sua" Chiesa-altra. «Dobbiamo riuscire a essere interessanti.

I mezzi di comunicazione sono "un segno dei tempi", costituiscono una sfida con cui misurarsi, senza farne degli idoli e senza demonizzarli. «Sono stato mandato a portare la buona notizia fino all'estremità del mondo», diceva Paolo. Oggi, i social, nonostante tutto, sono lo strumento di comunicazione più straordinario che abbiamo a nostra disposizione. Se i mass media ci ospitano, lasciamoci accogliere senza pregiudizi e senza condizioni. L'importante è essere veri, esprimere quello che ci anima. E, ancora e sempre, portare lontano la Parola». 

 

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