Avellino: choc all'Asidep, 56 licenziati

Nelle prossime ore un confronto con il presidente Asi

I lavoratori dell'Asidep
I lavoratori dell'Asidep
di Michele De Leo
Giovedì 22 Giugno 2023, 08:12 - Ultimo agg. 13:15
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Asidep, 56 licenziamenti e retrocessione delle quote societarie all'Asi. Il comparto della depurazione industriale sempre più nel caos. I curatori fallimentari del Consorzio gestione servizi (Cgs) Tommaso Nigro e Fortunato Esposito annunciano l'avvio del percorso «di retrocessione del compendio aziendale e consegna degli impianti all'Area di- sviluppo industriale (Asi), con il conseguente avvio dell'iter di licenziamento collettivo dei dipendenti oggi in capo ad Asidep». Il consorzio Asi guidato da Pasquale Pisano potrebbe ritrovarsi, a breve, la patata bollente della gestione di un settore delicato e di un servizio essenziale senza l'ausilio dei 56 dipendenti finora impegnati nel comparto, dipendenti della società che ha rilevato dal Cgs il fitto di ramo d'azienda della depurazione. L'annuncio dell'avvio delle procedure per il licenziamento degli addetti ha provocato l'immediata reazione delle organizzazioni sindacali. Nelle prossime ore è in programma un confronto con il presidente dell'Asi Pasquale Pisano per provare a convergere su un percorso che favorisca la definizione di una soluzione alternativa, in grado di scongiurare l'espulsione dal ciclo produttivo dei 56 lavoratori. L'iter per arrivare alla procedura di retrocessione del servizio all'Asi e licenziamento degli addetti è stato avviato già nello scorso mese di aprile. I curatori fallimentari hanno, infatti, chiesto al giudice delegato l'autorizzazione a conferire incarico ad un legale affinché assista la curatela nelle operazioni di retrocessione dell'azienda e nei rapporti con l'Asi, anche al fine di stabilire le modalità per lo scioglimento o recesso dalla convenzione tra il Consorzio e il Cgs e per garantire la prosecuzione del servizio pubblico. L'autorizzazione ha consentito di ottenere un parere legale sull'ipotesi della restituzione degli impianti all'Asi. Sarà inviata all'Asi una missiva in cui si rappresenta che il fallimento del Cgs non ha l'obbligo di proseguire nello svolgimento del servizio, invitandolo a riprendere possesso degli impianti dopo che li avrà riacquisiti da Asidep.

Un'operazione complessa: «Dell'avvio delle attività finalizzate alla retrocessione del compendio aziendale dovrà essere informata e coinvolta anche la Prefettura di Avellino, affinché venga individuata la più idonea soluzione atta a garantire la prosecuzione del servizio pubblico di gestione del sito e affinché, nel medesimo istante in cui avverrà la retrocessione dall'Asidep alla curatela, il Consorzio Asi sia già pronto per gestire i servizi ambientali». Più volte i curatori avevano sollecitato l'Asi, i sindacati e tutte le parti coinvolte a definire una soluzione in tempi rapidi, sottolineando che il percorso sarà avviato in seguito alla conferma che Irpiniambiente non era più interessata a concludere il contratto di affitto per il quale si era impegnata al fine di assumere la gestione provvisoria del comparto (a riguardo avvieranno «un'adeguata valutazione in ordine a profili di responsabilità») e le società private, la Geko e la Gaesi, indicate dall'Asidep e dall'Asi, non hanno mai presentato un'offerta formale per acquisire il fitto di ramo d'azienda. «Queste sedicenti manifestazioni evengono percepite quale ulteriore tentativo dilatorio della vicenda piuttosto che una reale volontà della società segnalata di assumere temporaneamente la gestione del servizio».

Immediata la reazione delle organizzazioni sindacali: «Bisognerà lavorare dice il segretario della Uilm Gaetano Altieri per provare a definire quanto meno un percorso di ammortizzatori sociali». Giuseppe Morsa, segretario della Fiom Cgil, aggiunge: «Del resto, sapevamo che il tempo a disposizione non era infinito: la priorità, adesso, è quella di scongiurare i licenziamenti». 

 

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