Benevento, detenuto aggredisce un medico Asl: bloccato dagli agenti

Benevento, detenuto aggredisce un medico Asl: bloccato dagli agenti
Benevento, detenuto aggredisce un medico Asl: bloccato dagli agenti
di Enrico Marra
Domenica 25 Febbraio 2024, 10:35
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Un detenuto ventenne ha creato il pandemonio nel carcere di contrada Capodimonte mente si sottoponeva ad una visita medica, non avendo condiviso le prescrizioni del sanitario. Il pronto intervento degli agenti della polizia penitenziaria hanno subito bloccato il detenuto che è stato ricondotto in cella nel settore isolamento per evitare nuovi problemi.

Secondo una prima ricostruzione nella tarda serata di venerdì un detenuto, già alla prese con patologie psichiatriche, è stato oggetto di un' ulteriore condanna.

Un verdetto che gli ha procurato uno stato di alterazione. Il giovane ha chiesto agli addetti alla sezione, dove è rinchiuso, di poter essere sottoposto ad una visita medica. Sotto scorta il detenuto ha raggiunto la sala dove si effettuano le visite mediche, dove era in servizio una dottoressa dell'Asl, che gestisce il servizio sanitario preso l'istituto di pena per l'intera giornata.

Il sanitario pur avendo constatato le condizioni del detenuto non ha ritenuto di dovergli prescrivere ulteriori farmaci tenuto conto che le somministrazioni di medicinali per la patologia di cui è affetto non lo consentivano. Una decisione che non è stata condivisa dal detenuto che si è ulteriormente agitato ed è andato in escandescenze. Con mossa fulminea ha sollevato la scrivania, su cui era un computer, danneggiandola. Gli agenti presenti lo hanno subito bloccato. Il giovane bloccato è stato ricondotto in cella.

Il direttore del carcere Gianfranco Marcello ha fatto presente che il pronto intervento della polizia penitenziaria, nonostante le carenze di organico è valso ad evitare il peggio. «Si è subito dato applicazione a quanto previsto in questi casi», ha ricordato il dirigente del sindacato Sinappe, Fernando Mastrocinque. Il segretario campano del sindacato Consipe Luigi Castaldo in una nota afferma che «la violenza nei carceri ha preso il sopravvento da quando l'uso coercitivo della forza è stato messo in discussione come reato di tortura».

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