Il mondo agricolo sannita si mobilita contro l’ipotesi di un ricorso selvaggio agli impianti fotovoltaici. Il dito - vale la pena sottolinearlo - è puntato solo contro gli impianti sistemati a terra, così come denunciato dal vice presidente nazionale della Coldiretti, Gennaro Masiello.
«Non possiamo accettare che si mettano a rischio centinaia di ettari di coltivazioni con un danno irreparabile per la nostra economia, a cominciare dal punto di vista occupazionale», avverte Franco Iannelli, a capo di un’azienda agricola di circa 40 ettari, che opera in contrada Olivola da cinque generazioni. In sintonia la Cia: «Siamo da sempre impegnati perché si proceda nell’installazione secondo regole che salvaguardino la nostra attività. Siamo pronti – annuncia il presidente provinciale Carmine Fusco – a scendere in campo a sostegno di tale determinazione».
Si fa sentire anche Antonio Casazza, presidente provinciale di Confagricoltura: «Serve buonsenso. In primo luogo si deve ricorrere agli impianti più innovativi con soluzioni che garantiscano la produttività; si possono installare anche su pali. Non è un male, più in generale, se un’azienda, di 40-50ettari, ne destini una piccola parte al fotovoltaico per ricavarne l’energia elettrica di cui ha bisogno».