Benevento: al Rummo pochi medici, tre primari volontari in pronto soccorso

I tre garantiscono 30 turni al mese, compresi festivi e weekend

Il pronto soccorso dell'ospedale Rummo
Il pronto soccorso dell'ospedale Rummo
di Luella De Ciampis
Martedì 25 Aprile 2023, 10:13
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Scendono in campo tre primari del Rummo, che rivestono anche la carica di direttori di dipartimento, per arginare la grave carenza di dirigenti medici in Pronto soccorso. Si tratta di Gennaro Maurizio Buonanno, primario di Chirurgia d'urgenza e direttore del dipartimento di Emergenza e accettazione, di Francesco Marchese, primario di Medicina interna e direttore del dipartimento di Scienze mediche e di Marino Scherillo, primario di Cardiologia e Utic e direttore del dipartimento Cardio-toraco vascolare, che si sono attivati per garantire in media 30 turni al mese, a titolo volontario e gratutito, in Pronto soccorso, sia nei giorni feriali che nei festivi e nei weekend.
La scelta è nata dalla necessità di assicurare i turni e di evitare che l'ospedale cittadino entri in sofferenza fino al punto da non poter rendere possibile l'erogazione dei Lea (livelli essenziali di assistenza), in considerazione della grave carenza di personale medico in reparto. Carenza che coinvolge, anche se in modo meno incisivo e determinante, anche gli altri reparti per cui, diventa difficile, se non impossibile, assegnare ore nei reparti dell'emergenza-urgenza a medici di altre unità operative che abbiano caratteristiche professionali adeguate per effettuare un turno in Pronto soccorso.
Per fare un esempio pratico, i turni devono essere svolti da medici che prestano servizio nei reparti di Cardiologia, di Medicina interna, di Traumatologia, di Chirurgia e di discipline affini a quelle del personale dell'emergenza perché, quando arrivano pazienti in codice rosso, deve essere perfettamente in grado di sopperire alle loro necessità e di intervenire nell'immediato, senza esitazione e con competenza. C'è la ferma volontà da parte dei primari di adoperarsi, per quanto è nelle loro possibilità, per dare un aiuto concreto all'azienda ospedaliera pur non essendo beneventani e pur facendo i pendolari da moltissimi anni.
C'è un senso di appartenenza alla base della loro decisione che rappresenta una forte spinta per mettere a disposizione le loro professionalità e il tempo libero in un momento in cui sta diventando sempre più difficile reperire dirigenti medici che riescano a effettuare un numero apprezzabile di turni in Pronto soccorso.

L'attività extra dei direttori di dipartimento, già sperimentata nei giorni scorsi, sta dando ottimi risultati ed è stata messa alla prova al meglio proprio in occasione dell'arrivo in Pronto soccorso del noto professionista beneventano che, nel pomeriggio di domenica, era stato colpito da un infarto miocardico acuto, mentre camminava all'Istituto agrario.
Infatti, ad attenderlo in Pronto soccorso c'era il primario di Cardiologia che stava effettuando il turno festivo e che ha agito con la massima tempestività. In questa fase, si spera che anche altri primari e i restanti sei direttori di dipartimento scendano in campo per cercare di far fronte alle carenze di personale, allargando il gruppo dei volontari e aumentando il numero delle prestazioni. Eppure, ci sarebbero anche altre soluzioni, altrettanto valide, a portata di mano in quanto il decreto Bollette ha previsto che le aziende del servizio sanitario, per fronteggiare l'urgenza nei servizi di emergenza degli ospedali e ridurre l'utilizzo delle esternalizzazioni, possono incrementare la tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive del personale, fino a 100 euro, contro i 60 attuali.
In pratica, gli straordinari verrebbero pagati di più, soluzione questa, che incentiverebbe i medici titolari a potenziare il monte ore aggiuntivo, se non fosse che la Regione Campania ha deciso di non dare mandato ai direttori generali di applicare la norma ministeriale. Inoltre, i medici della continuità assistenziale (ex guardia medica) sarebbero stati disponibili ad assicurare i turni per una tariffa di 60 euro all'ora ma non è stato possibile raggiungere un accordo economico al riguardo. Intanto, continua l'esodo dei dirigenti medici dai reparti dell'ospedale cittadino e salgono, così, a 16 i trasferimenti nell'arco degli ultimi due mesi. A rassegnare le dimissioni, nelle ultime ore, una specialista di Diagnostica per immagini e un urologo.
 

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