Benevento: all'ospedale Rummo pochi medici, 5000 ore extra al mese

Attività di autoconvenzione e in convenzione esterna

L'ospedale Rummo di Benevento
L'ospedale Rummo di Benevento
di Luella De Ciampis
Domenica 23 Aprile 2023, 11:12 - Ultimo agg. 13:58
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Sono poco meno di 5mila le ore mensili di attività in autoconvenzione e in convenzione esterna che l'ospedale Rummo è costretto ad assegnare per contrastare la grave carenza di personale medico. Senza far ricorso alle ore extra, l'azienda ospedaliera non potrebbe garantire i Lea (livelli essenziali di assistenza), la gestione delle urgenze e la copertura dei turni di guardia. Nel dettaglio, si tratta di 4788 ore aggiuntive distribuite tra i reparti di Anestesia e rianimazione e Neurorianimazione, Neonatologia con Tin-Covid, Medicina d'urgenza, Chirurgia d'urgenza, Pneumologia subintensiva Covid, dipartimento di Scienze mediche, Sit (Servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale), Diagnostica per immagini, Ostetricia e ginecologia, Sit e Cardiologia. La maggior parte delle ore riguarda le unità operative di Anestesia e Neurorianimazione che, insieme, sono soggette a 1130 ore in autoconvenzione e 820 con convenzioni esterne, garantite dal personale medico del Pascale di Napoli e del Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, per un totale di 1950 ore. Per Medicina d'urgenza, le ore effettuate in autoconvenzione dagli stessi dirigenti medici del Rummo sono 200, cui se ne aggiungono 600 in convenzione esterna per un numero complessivo di 800 ore. Mentre, per il Sit le ore in autoconvenzione sono 120 e quelle garantite da personale esterno alla struttura sono 240 per un totale di 360. Seguono tutte le altre branche che fanno affidamento solo sulle autoconvenzioni, a partire da Cardiologia con 420 ore mensili, Diagnostica per immagini con 350, Chirurgia d'urgenza con 230, Ostetricia e ginecologia con 200 Neonatologia con 180, per concludere con Pneumologia con 100 ore e Scienze mediche con 78.

A conti fatti, l'ospedale cittadino è costretto a ricorre a 57.468 ore di prestazioni extra nell'arco di un anno a causa dell'esigenza imprescindibile di far fronte alle carenza di dirigenti medici. L'organico del reparto di Anestesia e rianimazione, costituito da 14 medici oltre il primario Guido Prizio, dovrebbe poter contare su 30 unità per poter garantire le presenze nelle sale operatorie, i turni, le guardie e tutte le attività per le quali è prevista la presenza dell'anestesista, come la rianimazione cardiaca e polmonare, le trasfusioni, la respirazione assistita ma anche l'esecuzione di esami diagnostici che prevedono l'uso dei mezzi di contrasto. Insomma, è chiaro che la presenza di anestesisti è di fondamentale importanza per fare funzionare l'ospedale. I medici che gestiscono l'unità di Medicina d'urgenza e Pronto soccorso sono, invece, 18 più il primario Rodolfo Nasti, la cui nomina è stata ufficializzata nella giornata di ieri. Anche in questo caso, il numero di medici in servizio è abbastanza esiguo perché, in pratica, 19 professionisti devono garantire il funzionamento di due reparti, considerato che in Medicina d'urgenza vengono dirottati tutti i pazienti provenienti dal Pronto soccorso o da altri reparti che devono essere trattati nell'immediato oppure che necessitano di osservazione temporanea. Sono 14 gli specialisti di diverse branche che, in poco più di un mese, hanno lasciato l'ospedale cittadino per motivi legati soprattutto alla necessità di spostarsi in strutture ospedaliere più prossime ai luoghi di residenza. Quindi, nonostante gli sforzi profusi dalla direzione strategica per avviare i concorsi, non è facile ottenere risultati apprezzabili. Contestualmente, è stato predisposto un avviso di mobilità, per titoli e colloquio per la copertura di 10 posti di infermiere. Infatti, delle 30 unità richieste, è stato possibile ottenerne solo una parte per effetto della convenzione con l'Asl di Avellino per cui l'azienda, prima di attivare le procedure concorsuali, ha ritenuto opportuno provvedere, in via prioritaria, all'immissione in ruolo di professionisti provenienti da altre amministrazioni, disposti a trasferirsi.
 

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