Kristian torna a casa la fuga in autobus si conclude a Trieste

Il ragazzo si era allontanato da casa per incontrare una coetanea

Kristian torna a casa la fuga in autobus si conclude a Trieste
Domenica 18 Febbraio 2024, 12:59
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In ventiquattro ore ha percorso oltre novecento chilometri in autobus. Poi la fuga di Kristian, ucraino di 14 anni, che abita in contrada Perrillo a Sant'Angelo a Cupolo, si è conclusa alla periferia di Trieste. La vicinanza al confine con la Slovenia aveva fatto ipotizzare per il ragazzo anche una possibile meta in Ucraina, nazione alla quale rimaneva fortemente legato, nonostante la sua permanenza in Italia. Ma gli accertamenti della polizia hanno permesso di appurare che, in realtà, il fuggitivo voleva incontrare una coetanea che aveva conosciuto su Facebook e che abita appunto a Trieste. A permettere il «ritrovamento» è stato un secondo telefonino in suo possesso, di cui anche i genitori non erano al corrente. Ma qualcuno a lui vicino lo ha riferito agli inquirenti e grazie alle coordinate fornite dal gps agli agenti della Mobile di Benevento, che lo monitoravano, è stato facile per la Mobile della Questura di Trieste bloccarlo. Il telefonino del ragazzo noto a tutti aveva infatti smesso di essere attivo in località Tiburtina, a Roma.

Il ragazzo, dunque, giunto da Benevento in quella zona (dove come è noto c'è anche la stazione dei bus) venerdì sera, era in attesa di continuare il suo viaggio in direzione Trieste. Il telefonino spento aveva fatto sorgere ulteriori preoccupazioni sulle sue intenzioni, anche se il fatto che avesse portato con sé circa seicento euro, frutto di risparmi, aveva reso plausibile che si trattasse di una fuga programmata, quindi con un itinerario ben preciso.

Poi la svolta del secondo telefonino.

È stato il capo della Mobile Flavio Tranquillo a comunicare ai genitori, che intanto erano in Questura per fornire ulteriori elementi utili a integrare le indagini, l'esito positivo delle ricerche. Ai genitori spetta ora il compito di recarsi a Trieste per l'affidamento del minore e il conseguente ritorno a casa. «Ora ci siamo tranquillizzati - dice il fratello Guido -, avevamo anche temuto il peggio». Si dice sollevato anche il sindaco di Sant'Angelo Diego Cataffo: «Ho appena saputo dai familiari del ritrovamento, la scomparsa aveva creato allarme e preoccupazione». Lo stesso quattordicenne, su Facebook, in attesa del ritorno nel Sannio ha rassicurato i compagni di scuola.
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Come si ricorderà, la scomparsa del ragazzo risale alla mattina di venerdì, ma l'allarme era scattato nel primo pomeriggio, per la precisione verso le 14, quando non aveva fatto ritorno alla sua abitazione, una villetta in località Perrillo. I genitori si erano poi messi in contatto con alcuni compagni di classe e avevano così appreso che il loro figlio, in mattinata, non si era visto presso l'istituto scientifico «Rummo» di via Santa Colomba, dove frequenta la prima C. Un'assenza che non aveva destato alcuna preoccupazione nei compagni, tenuto conto che era prevista un'assemblea e che in molti avevano disertato la scuola. Il quattordicenne, infatti, aveva dato appuntamento a due compagni di classe per studiare, ma l'incontro non c'era stato.

Un fratello maggiore del ragazzo scomparso si era poi recato in piazza Risorgimento prima delle 13 e aveva atteso invano l'arrivo del fratello per riportarlo in auto nella sua abitazione. Quindi i genitori si erano recati in Questura per la denuncia e subito erano scattate le ricerche, con un appello a chi poteva fornire notizie utili al ritrovamento. Nel corso del pomeriggio, oltre agli agenti della Volante, alle ricerche si erano aggiunti anche quelli della Squadra Mobile.

Il caso, inoltre, era seguito anche dalla Prefettura, che gestisce un piano speciale provinciale per coordinare le ricerche in caso di persone scomparse. Ma in questo caso il piano non è scattato, perchè sin dal primo momento è emerso che il quattordicenne fosse lontano dal Sannio.

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