Ponte Santa Maria degli Angeli, divelti i paletti: «Non è vandalismo»

E il sindaco Mastella lancia un anatema contro chi attenta ai beni comuni

Divelti i paletti sul ponte Santa Maria degli Angeli
Divelti i paletti sul ponte Santa Maria degli Angeli
di Paolo Bocchino
Lunedì 24 Luglio 2023, 11:00
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Vandalismo o banale incidente? Sembra ormai acclarato che sia quest'ultima la ragione dell'episodio verificatosi in città nella notte tra sabato e ieri al ponte Santa Maria degli Angeli. Tre paletti metallici infissi lungo il camminamento pedonale a margine della strada sono stati trovati riversi a terra come birilli ieri mattina dagli uomini della polizia municipale avvertiti da passanti. Sono scattate le indagini sull'episodio che in breve tempo, grazie all'ausilio di telecamere posizionate a monte e a valle del punto, hanno permesso di risalire al responsabile dell'episodio, un giovane residente a Paduli.

Secondo quanto testimoniato ieri mattina presso il comando della polizia municipale, il ragazzo avrebbe perso il controllo dell'auto, una Fiat 500, salendo sul marciapiedi e devastando gli elementi di arredo urbano.

I consistenti danni riportati dalla vettura, peraltro nuova, e l'autodenuncia, fanno escludere che si sia trattato di un atto delinquenziale. L'episodio fortunatamente non ha coinvolto persone in transito, anche per l'orario in cui si è verificato, le 4,40 di domenica. Sembra dunque perdere consistenza l'ipotesi di un atto vandalico che si era diffusa inizialmente dopo il rinvenimento dei tre paletti abbattuti senza alcuna rivendicazione o denuncia.

La lunga sequela di atti pregressi contro il patrimonio pubblico, ha indotto il primo cittadino Clemente Mastella a lanciare un anatema contro chi attenta ai beni comuni: «Qualche teppistello ha voluto sfregiare l'arredo urbano sul ponte Santa Maria degli Angeli. Che sconfortante immagine. Chi s'impegna a costruire e chi a demolire, come in una tela di Penelope dell'assurdo. Abbiamo già tolto i paletti distrutti, presto ripristineremo quello che l'idiozia ha divelto. Dobbiamo però reagire e non rassegnarci stancamente a queste forme stolte e biasimevoli di teppismo, a queste manifestazioni di cattiveria verso la nostra città. Propongo un patto di collaborazione tra istituzioni e cittadini. Non giriamoci dall'altra parte. Se qualcuno vede, denunci. Se qualcuno nota atteggiamenti irrispettosi o peggio, avverta le forze dell'ordine. Anche con garanzia di anonimato e nelle forme opportune di riservatezza. Proteggiamo il patrimonio di decoro e bellezza della città con forme intelligenti e costruttive di cittadinanza attiva. Tra qualche tempo avremo più videocamere. Ma saranno sempre insufficienti - ha concluso il sindaco - se non si edifica una diga anti-vandalismo: dobbiamo costruirla noi tutti».

Precedenti che avrebbero potuto far pensare a un nuovo atto delinquenziale contro il patrimonio pubblico, del resto, non sono mancati. Clamoroso quello consumatosi nel settembre di due anni fa. Ignoti, poi rivelatisi dei giovanissimi ragazzi, imbrattarono l'Arco di Traiano con scritte e disegni. Nel tentativo di rimuoverle, operatori del Comune causarono un ulteriore danneggiamento creando una chiazza bianca sulla superficie lapidea dell'iconico monumento. Danni collaterali dell'idiozia. A gennaio 2019 aveva fatto notizia, persino sui media nazionali, il gesto di sconsiderati che nella notte mandarono in frantumi tre vetrate di Palazzo Mosti. Si parlò di bravate giovanili, tesi avallata dalla consuetudine invalsa tra i giovani della città di ritrovarsi nottetempo sotto la casa comunale. In ogni caso la prova della scarsa considerazione per luoghi simbolo della città. Più di recente, nello scorso marzo, i vandali in servizio permanente effettivo hanno preso di mira il colonnato e le mura perimetrali del Teatro Comunale, fresco di restauro e riapertura dopo anni di stop. Anche in quel frangente, gli autori probabili del gesto erano di giovane età ma denotavano un'eredità culturale e civica appresa in casa certamente non all'altezza della bellezza della città. Nella lista vanno annoverati senz'altro anche i danneggiamenti di cui fu fatta oggetto nello scorso maggio Villa dei Papi, segnatamente i locali interni un tempo adibiti ad auditorium e alla sede degli uffici dell'Isfol. Fotogrammi di un film horror probabilmente comune a tante città, ma pur sempre inquietante. 

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