Benevento: al pronto soccorso del Rummo è ancora emergenza medici

In cinque in graduatoria per la copertura di sei posti

Il pronto soccorso dell'ospedale Rummo
Il pronto soccorso dell'ospedale Rummo
di Luella De Ciampis
Sabato 28 Ottobre 2023, 10:57
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E' costituita da cinque unità la graduatoria di merito del concorso pubblico, per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato di sei dirigenti medici di Medicina d'urgenza e Pronto soccorso. Si tratta di Anna Maria Cerracchio, con un punteggio di 75,075, Matteo De Luca con 72,375 punti, Andrea Liguori, con 69,160 punti, Nadia Mascolini con 84,250 punti e Maria Soricelli con 72,650 punti. La rosa dei partecipanti al concorso, già ristretta in fase di ammissione, si è ridotta nelle ultime fasi dell'iter concorsuale. Infatti, il 31 agosto era stato indetto il concorso cui erano stati ammessi nove dirigenti medici ma nelle fasi conclusive, solo cinque professionisti hanno sostenuto le prove scritte e orali. Il fabbisogno immediato di personale sarebbe di almeno sei medici ma l'azienda ospedaliera sperava di poter avere a disposizione una short list cui poter attingere in caso di necessità.

Il fine ultimo è quello di continuare ad assicurare i turni e di evitare che l'ospedale cittadino entri in sofferenza fino al punto da non poter rendere possibile l'erogazione dei Lea (livelli essenziali di assistenza), in considerazione della grave carenza di personale medico in reparto, che viene colmata facendo ricorso alle autoconvenzioni.

Carenza che coinvolge, anche se in modo meno incisivo e determinante, anche gli altri reparti per cui, diventa difficile, se non impossibile, assegnare ore nei reparti dell'emergenza-urgenza a medici di altre unità operative che abbiano caratteristiche professionali adeguate per effettuare i turni in Pronto soccorso. «Serve un rafforzamento generale del Servizio sanitario nazionale suggerisce Guido Quici, presidente nazionale Cimo Fesmed e primario del Rummo che porterebbe a una soluzione spontanea dei fattori distorsivi che incidono sull'efficienza del Pronto soccorso. In ogni caso, questa soluzione a lungo termine non esclude la necessità di valorizzare nell'immediato le risorse umane a disposizione, garantendo sicurezza, giusta retribuzione, prospettive di carriera, prevenzione di aggressioni, riforma del percorso di formazione specialistica e riconoscimento del lavoro in area critica come usurante, attraverso l'introduzione di un periodo di riposo biologico al personale che opera in emergenza. La nostra proposta più risolutiva è mirata invece a valutare la definizione di un IV Lea (livello essenziale di assistenza) per l'intero sistema di emergenza-urgenza con finanziamento dedicato». 

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Nelle ultime ore sono stati resi noti i dati dell'Agenas sullo stato e sulle performance di circa 1400 ospedali che insistono sul territorio nazionale. L'unico elemento certo sull'ospedale cittadino è rappresentato dal fatto che non rientra nella rosa delle nove eccellenze italiane. Intanto la segreteria provinciale della Fp Cgil ha comunicato formalmente all'Asl che, lunedì 30 ottobre dalle 10 alle 12, l'organizzazione sindacale sarà in presidio davanti alla sede aziendale di via Oderisio per chiedere il superamento del precariato. «Poiché decine di dipendenti - spiega il segretario generale Domenico Raffa - non sono ancora rientrati nelle procedure di stabilizzazione attuale dell'azienda sanitaria locale, la Cgil chiede la proroga dei contratti in scadenza il 31 ottobre; l'apertura di un ulteriore procedura per il personale che ha maturato i requisiti per la stabilizzazione ancora non incluso nel processo; la stabilizzazione del personale in assegnazione temporanea o in comando».

 

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