Cadavere di una donna trovato in un baule a Mondragone, era sigillato con nastro adesivo

La scoperta da parte del figlio della donna

Mondragone
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Marilu Mustodi Marilù Musto
Domenica 10 Dicembre 2023, 16:58 - Ultimo agg. 22:46
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A prima vista, può sembrare una trama degna di una pellicola di Alfred Hitchcock: il cadavere di una donna di 77 anni è stato trovato in un baùle, sigillato con nastro adesivo.

La scoperta shock in un'abitazione di via RazzinoMondragone, nei pressi degli ex palazzi Cirio. E' stato il figlio della donna ad aprire il vecchio baùle in camera da letto della madre e a fare il macabro ritrovamento. Il cadavere - in avanzato stato di decomposizione - appartiene a Concetta Infante, 77 anni, pensionata.

L'uomo si è recato nell'abitazione dove viveva l'anziana in compagnia della figlia (sorella dell'uomo). Sul posto, i carabinieri della compagnia di Mondragone. Si ipotizza che il corpo sia stato sigillato nel baùle circa un mese e mezzo fa. L'abitazione era invasa da cattivo odore: la procura di Santa Maria Capua Vetere sta indagando per "ricucire" il puzzle di indizi che potrebbero ricondurre al motivo dell'occultamento.

Interrogata per ore dai militari la figlia della donna, ma su tutta la vicenda c'è il più stretto riserbo. Si sta cercando di capire se la donna sia stata uccisa o sia morta per cause naturali; il cadavere è stato per ora trasferito nel reparto di Medicina legale dell'ospedale di Caserta.

Al momento, il reato ipotizzato è occultamento di cadavere. Gli inquirenti hanno disposto il sequestro dell'immobile. Nell'abitazione potrebbero esserci elementi e documenti che potranno essere utili per risolvere il giallo. Non si esclude nessuna pista. Neppure, tra le altre, che si sia voluto appositamente occultare il cadavere per non perdere benefici economici legati alla esistenza in vita della donna. Di sicuro gli investigatori, quando sono entrati nell'appartamento, si sono trovati davanti una scena terribile. Un caso simile è avvenuto in Sicilia: a 30 anni di reclusione venne condannato Gianluca De Mari, assicuratore campano accusato di avere ucciso il 22 febbraio del 2007 a San Agata li Battiati, la sua padrona di casa, Concetta Barbagallo, e di avere gettato il corpo della donna sull'Etna trasportandolo dentro una valigia. Concetta Barbagallo sarebbe stata strangolata per un debito di 50mila euro. La donna gli aveva affidato la somma per fare un investimento e invece De Mari avrebbe tenuto i soldi per sè. Fece scalpore, tornando indietro nel tempo, il caso di Andrea Rea, laureato in filosofia e figlio di una famiglia alto borghese molto religiosa di Napoli, diventato il "mostro di Posillipo" dopo esser stato condannato a dieci anni di ospedale psichiatrico per aver ucciso una donna nell'89: il cadavere fu trovato in una valigia, fatto a pezzi, a pochi metri dalla spiaggia di Marechiaro, una delle più belle zone del Golfo di Napoli.

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