Covid a Caserta, 300 bimbi in quarantena
per il focolaio nel campo estivo dei Salesiani

Covid a Caserta, 300 bimbi in quarantena per il focolaio nel campo estivo dei Salesiani
di Ornella Mincione
Martedì 6 Luglio 2021, 08:21 - Ultimo agg. 19:22
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All'indomani della notizia della la sospensione del campo estivo dell'istituto dei Salesiani di Caserta, l'amarezza dei ragazzi e dei loro genitori è aumentata. Sono trecento bambini che, insieme alle loro famiglie, ora devono rispettare la quarantena almeno fino al 12 luglio. Non si tratta solo della chiusura dei cancelli della struttura religiosa, ma anche il rispetto dell'isolamento domiciliare, in vista poi del tampone molecolare a cui sottoporsi prima del rientro.

«Siamo caduti dalle nuvole.

Sembrava che ci fosse molta attenzione sia all'ingresso con la misurazione della temperatura che durante le attività», dicono alcuni genitori sui gruppi WhatsApp in queste ore tempestati di messaggi. «Avrebbero potuto eseguire tamponi molecolari all'inizio del campo e anche a distanza di una settimana», dice qualcuno che imputa il contagio alla mancanza di esami e test agli animatori e ai bambini. In molti comunque è viva la consapevolezza che «il campo estivo non è affatto come la scuola ordinaria - dice una mamma di un bambino di 8 anni, della stessa squadra di uno dei positivi accertati - È chiaro che la rigidità delle norme osservate in aula è più improbabile nell'ambito di un campo estivo che prevede giochi all'aria aperta, gare sportive e laboratori di gruppo».

Altra questione toccata da diversi genitori è quella del rientro: «anche se tornassimo tutti con il tampone molecolare negativo, cosa ci assicura che a distanza di pochi giorni, prima del termine del campo previsto il 23 luglio, non si verifichi questa stessa circostanza?». In teoria ciò non dovrebbe accadere visto che tutti i partecipanti all'Estate Ragazzi dovrebbero rispettare la quarantena restando in casa e non uscendo per nessun motivo in strada fino al 12 luglio. Tuttavia c'è amarezza anche di quanti pensano alle vacanze prenotate: «Abbiamo dovuto disdire la settimana prenotata. Abbiamo pensato a spostare la settimana in un altro momento, purtroppo siamo costretti a rimandare». 

La scelta di iscrivere i bimbi al campo scuola è dettata il più delle volte dalla necessità di poter lasciare i figli durante le ore di lavoro. Ecco perché a Caserta sono tanti i campi scuola organizzati per i mesi di giugno e luglio, che hanno ricevuto diverse adesioni. In tutte è stata registrata comunque una contrazione, ponderata e voluta dalla struttura, di partecipanti, proprio per evitare che ci fossero assembramenti inopportuni in spazi della scuola. 

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«Fino a ora non abbiamo avuto problemi, nè casi sospetti - dice qualche madre di campi organizzati anche nelle frazioni limitrofe - Le norme sono tutte osservate con attenzione e anche gli animatori si curano di non creare gruppetti di bimbi che potrebbero far veicolare il virus. Certo da parte di noi genitori qualche timore c'è e la preoccupazione resta». Tuttavia, spiegano altre madri di bimbi iscritti in campi estivi organizzati al centro di Caserta, «non siamo così sicure che in caso di bimbi positivi la scuola comunichi la situazione. La preoccupazione più grande, al di là del contagio e della quarantena da seguire, è che possa scattare una sorta di omertà da parte dell'amministrazione scolastica per non dare una cattiva pubblicità all'organizzazione del campo».

Una perplessità che può essere motivata fino a un certo punto, visto che l'ufficio di Prevenzione collettiva dell'Asl ha il compito di contattare direttamente tutti coloro che hanno avuto un contatto diretto con la persona positiva. Dunque, sebbene la scuola dovesse tentare di tenere nascosta la notizia di contagio, sarebbe poi comunque l'Asl ad allertare gli altri genitori direttamente, come è sempre accaduto secondo normativa. 

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