Sono stati commessi reati patrimoniali negli ultimi anni al Comune di Caserta? Ci sono esponenti politici che hanno acquisito proprietà comunali? E i dirigenti e i funzionari ne erano al corrente? Questi sono solo alcuni dei dubbi che i gruppi consiliari zinziani, Prima Caserta e Zinzi per Caserta, intendono sottoporre all'amministrazione comunale con una interrogazione destinata a far discutere. Il problema, come spiega Donato Aspromonte primo firmatario del documento, è la gestione dei beni patrimoniali comunali in questo decennio di dissesto contabile e difficoltà economiche, e l'interrogazione del centrodestra punta a fare chiarezza su tutti i dubbi che riguardano la gestione delle proprietà di Palazzo Castropignano. C'è il tema dei fitti dei locali di proprietà comunale, che saltuariamente viene riproposto ribadendo l'esigenza di aumentare gli incassi dell'Ente, e c'è quello delle alienazioni dei beni immobili ma anche quello, si legge nell'interrogazione, degli «esponenti politici che hanno acquisito proprietà pubbliche» e di cui si vuole conoscere l'identità. Accanto al problema degli sprechi e degli errori fa capolino, nel testo elaborato dalla minoranza, quello delle responsabilità dei tecnici.
Nella interrogazione ci sono riferimenti agli obblighi di denuncia degli illeciti contabili da parte dei dirigenti e dei funzionari della pubblica amministrazione e sulle responsabilità giuridiche dell'eventuale omessa denuncia.
Ai dubbi del centrodestra è pronta a rispondere la maggioranza con il consigliere di Italia Viva, Roberto Peluso, che respinge l'idea di reati patrimoniali commessi a Palazzo Castropignano nel silenzio dei funzionari. «È bene chiarire che la gestione del patrimonio comunale, sia per quanto riguarda quello alienato o da alienare, che per quello destinato ai fitti, è una competenza esclusiva e riservata dei tecnici dell'amministrazione. La politica, tramite Consiglio e Giunta fornisce l'indirizzo sulla gestione ma tutti gli atti sono responsabilità degli uffici. Anche per il mio gruppo politico e per la maggioranza, l'obiettivo principale dell'azione amministrativa deve essere quello di valorizzare il patrimonio come dimostra la gestione attuata in questi ultimi anni», dice Peluso che ricorre all'esempio della piscina Dennerlein di corso Giannone per smentire i sospetti di scarsa attenzione nella gestione del patrimonio. «Il caso della piscina comunale è emblematico, nonostante la mancata riscossione dei canoni non ci sono stati reati patrimoniali perché gli uffici, dopo aver ottenuto lo sfratto della società, hanno avviato l'iter burocratico per recuperare le somme non versate. L'augurio che ci facciamo tutti - conclude Peluso - è quello di ottimizzare sempre di più la buona gestione della città».