Caserta, i pazienti fragili
soli contro il Covid

Caserta, i pazienti fragili soli contro il Covid
di Ornella Mincione
Martedì 23 Marzo 2021, 08:22 - Ultimo agg. 24 Marzo, 19:14
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Caos «fragili»: nel giro di una settimana gli utenti si sono trovati di fronte a un cambio di organizzazione sulla prenotazione al vaccino anti Covid. E ora regna il disorientamento. 

Dopo avere comunicato, circa una settimana fa, che le adesioni per i pazienti con patologie fragili e immunodepressi sarebbero state effettuate dai medici di Medicina generale, la Regione Campania ha modificato a quattro giorni di distanza il modus operandi, dando all'utente stesso il compito di aderire alla piattaforma per il servizio. Da quel giorno, gli utenti con fragilità si sono trovati smarriti, senza avere precisa cognizione della propria patologia, in quanto fragile o meno, rispetto alla tabella delle fragilità di Categoria 1 indicata dal ministero della Salute. Da qui il caos che si è riversato anche presso i centri vaccinali

Per spiegare bene le motivazioni di questa confusione, bisogna andare ancora più a ritroso, in quanto prima dei pazienti fragili, la piattaforma per la prenotazione è stata aperta agli utenti over 70 anni. Ora, l'ente regionale, per evitare ogni psicosi e ansia, ha già dato chiarimenti circa il paziente fragile con oltre 70 anni di età, la cui patologia viene già automaticamente dirottata dal sistema verso la categoria dei fragili. Ci sono però tanti cittadini con oltre 70 anni che non sanno di soffrire patologie per cui sono dedicati i vaccini Pfizer e Moderna e si ritrovano a dover chiedere poi chiarimenti al medico dell'accettazione dei punti vaccinali.

Lo scenario che ne emerge diventa dunque caotico, con utenti da un lato che, nella migliore delle ipotesi, si ritrovano a tornare a casa per poter inviare la documentazione sanitaria che attesti la propria fragilità, in attesa di un nuovo contatto da parte dell'Asl per fissare un nuovo appuntamento.

Dall'altro lato, invece, l'Asl si ritrova con centri vaccinali che conservano dosi di AstraZeneca che non sono state utilizzate per quell'appuntamento fissato in precedenza. È chiaro che la richiesta mossa ai medici di Medicina generale di effettuare l'adesione al servizio vaccinale per i propri pazienti fragili, voleva senz'altro evitare questa incertezza negli utenti. Tuttavia, l'accordo non raggiunto tra l'ente regionale e i medici di base ha una ricaduta non solo sulle spalle dei pazienti che potrebbero non interpretare in corretto modo le indicazioni della tabella ministeriale riguardante le fragilità, ma anche sugli operatori dei centri vaccinali che spendono tempo prezioso nello studiare condizioni cliniche individuali di pazienti fragili e non. 

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Poche le defezioni al vaccino, anche AstraZeneca: in quasi tutti gli utenti persiste la fiducia nel farmaco anti Covid, che fa meno paura dell'infezione. Comunque sia, il servizio vaccinale casertano procede sebbene meno speditamente del periodo antecedente al blocco dell'AstraZeneca. Fino alle 18.46 di ieri, il monitoraggio delle vaccinazioni parlava di 81.614 prime dosi erogate, con 35.795 richiami effettuati. Di questi assistiti, 25.579 sono ultraottantenni, 25.919 sono docenti e addetti del personale Ata e altri 4.639 esponenti delle forze dell'ordine. Andando a fare un conto su questi numeri che comprendono tutti gli utenti sottoposti alle somministrazioni di vaccino dall'inizio della fase vaccinale, sottraendoli al numero delle prime dosi erogate, emerge un numero, 25.477, che, a rigor di logica, potrebbe comprendere i pazienti fragili e gli over 70 anni che ad oggi hanno ricevuto la prima dose del vaccino anti Covid.

Al contempo, non si ferma la diffusione del contagio, sebbene il report di ieri come quello dell'altro ieri, attesti un numero di guarigioni più alto di quello dei nuovi positivi. Questi ultimi, secondo il bollettino di ieri, sono 234, contro le 303 guarigioni attestate. Il numero dei positivi attuali è diminuito di 71 pazienti: sono 7.157 i cittadini ora in cura per il Covid. Registrati anche due decessi per un totale di 889 vittime in Terra di Lavoro. 

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