Caserta, edicole e chioschi dismessi: “monumenti” all'incuria finiti nel dimenticatoio

Un'istanza del consigliere Del Rosso rilancia la vecchia piaga degli edifici senza controllo

Chioschi e edicole dismesse
Chioschi e edicole dismesse
di Franco Tontoli
Venerdì 22 Marzo 2024, 10:02
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Con un comunicato della propria segreteria politica, il consigliere comunale Maurizio Del Rosso informa di aver inoltrato al sindaco una interpellanza per sapere «se esista una mappatura dei chioschi e un relativo piano di abbattimento o riutilizzo come luoghi di socialità e prossimità, in caso contrario quale sia il futuro di queste strutture». Si tratta dei chioschi dismessi ex pub, bar ed edicole di cui il centro e l'immediata periferia urbana abbonda, strutture che Del Rosso non può non ammettere che «nello stato in cui si trovano sono davvero indecorosi e deturpanti l'arredo urbano».

La nota del consigliere si apre col titoletto «Del Rosso chiede lumi». Ci adoperiamo subito per l'illuminazione - i chiarimenti li dovrà fornire il sindaco - ci offriamo come “maschere”, quelle che un tempo accompagnavano nei cinema con la pila gli spettatori ai posti liberi.

Ha vissuto nel buio fino a oggi, il consigliere Del Rosso, o è stato per anni all'estero, o non ha fatto mai un giro in città nel centro come in periferia o, ma qui siamo nella certezza, non ha mai dato un'occhiata alle cronache cittadine di questo giornale che dell'abbandono dei chioschi dismessi dai proprietari e lasciati a marcire sui marciapiedi delle pubbliche vie ricorrentemente segnala la sciatteria e l'indifferenza ugualmente da spartire tra chi i manufatti abbandona e chi non interviene per imporne la rimozione. Di segnalazioni con fotografie c'è una collezione, se ne fanno ricorrentemente, inviti a ripristinare la decenza dei luoghi caduti nel buio, tanto è vero che il consigliere Maurizio Del Rosso s'è risolto a “chiedere lumi” al sindaco.

E allora, interpretando con zelo il ruolo della citata “maschera” andiamo a illuminare innanzitutto la più oscena manifestazione di indecorosità rappresentata dall'ex pub di via Leonardo da Vinci, una baracca dismessa da anni a un passo dal Palazzo di Giustizia, a un passo e mezzo dalla sede della Polizia Stradale e a due dallo Stadio del Nuoto. Il raggio della pila vira su piazza Vetrano della frazione Falciano, fu chiosco bar confortevole, prima inghiottito prima dalla savana delle erbacce poi dal cantiere di lavoro per la riqualificazione della vasta area. Della terna di chioschi segnalata dall'interpellante fa parte quello della ex edicola in viale Beneduce ma la lista va allungata con quelle di viale Borsellino e via Laviano.

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Per la rimozione di queste ferraglie dismesse, se ci sono state ordinanze ingiuntive da parte dell'amministrazione che aveva rilasciato i permessi di occupazione di solo pubblico, è evidente che sono state disattese e nessuna rimozione è mai avvenuta.

Questi manufatti "spiaggiati" vanno rimossi e appare dubbio possano essere riutilizzati "come luoghi di socialità e prossimità" come suggerisce il consigliere Del Rosso. Il Comune di Caserta gestore di chioschi da acquafrescaio, per la verità, non ce lo vediamo proprio.

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