Elixir Falernum, secondo test del liquore distillato con invecchiamento underwater

La cassa è stata agganciata con un verricello a un elicottero dell’Aeronautica militare

Andrea Petrone
Andrea Petrone
di Pierluigi Benvenuti
Lunedì 10 Luglio 2023, 15:44 - Ultimo agg. 17:22
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La seconda prova di un esperimento unico al mondo nel suo genere è stata avviata venerdì mattina al largo delle coste di Mondragone con l’immersione nei fondali marini di una cassa di Elixir Falernum, un distillato prodotto dall’Antica distilleria Petrone.

Resteranno immerse a una profondità di dodici metri per un anno, quando saranno riportate in superficie per la verifica degli effetti e dei risultati della sperimentazione. Si tratta di una partita limitata, quattrocento bottiglie appena tutte millesimate, le quali saranno sottoposte ad un particolare processo di invecchiamento e di affinamento sottomarini.

Una procedura in precedenza seguita soltanto per i vini e ripetuta per la seconda volta su di un liquore dalla storica azienda del Casertano, fondata nel 1858 e che ha a Mondragone i suoi impianti produttivi. Il primo esperimento risale a due anni fa, con l’immersione di altre 270 bottiglie dello stesso distillato, recuperate e messe in commercio nel luglio dello scorso anno. La cerimonia di immersione di ieri è stata particolarmente spettacolare e suggestiva. La piccola cantina, una cassa in ferro e zinco con grandi sbarre e chiusa da un lucchetto, è stata trasportata dalla sede della distilleria al piazzale Mario Conte a bordo di un trattorino aziendale scortato da due operatori della polizia locale in motocicletta. Una volta giunta sul lungomare, è stata imbracata e preparata per l’immersione; in particolare, su di essa sono stati collocati alcuni sensori di rilevazione e monitoraggio durante l’intero processo d’invecchiamento per osservare soprattutto le escursioni delle temperature ed i loro effetti. Poi, sotto gli occhi di decine di turisti incuriositi, è stata agganciata con un verricello ad un elicottero dell’Aeronautica militare decollato dall’aeroporto di Grazzanise ed è stata trasportata fino al punto di immersione, con un volo durato pochi minuti.

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Suggestivo è stato anche il luogo scelto per l’immersione, ad una distanza di circa 400 metri dalla costa nord della città dove si vuole si trovino i resti dell’antica città romana di Sinuessa, la progenitrice di Mondragone, fondata nel 296 avanti Cristo e sprofondata sotto il livello del mare intorno al IX secolo dopo Cristo.
Tre subacquei hanno proceduto al suo ancoraggio sui fondali marini. Un lungo applauso dei circa cento presenti a bordo di motoscafi ed imbarcazioni da diporto ha salutato il momento in cui la cantina è stata deposta sulla superficie dell’acqua e presa in carico dai sub. La sicurezza dell’intera operazione è stata assicurata dagli uomini della guardia costiera dell’ufficio locale marittimo di Mondragone e dell’ufficio circondariale di Pozzuoli che per tutta la durata della manifestazione ha interdetto la navigazione nell’area ai mezzi non autorizzati.

Lo scopo dell’iniziativa è soprattutto di carattere scientifico ed è di studiare gli effetti che l’immersione marina determina sull’affinamento dei liquori.

L’idea di verificare se anche per i liquori la permanenza sui fondali produca effetti simili a quelli riscontrati sul vino è stata di Andrea Petrone, chief executive officer dell’Antica distilleria Petrone. L’ Elixir Falernum è stato il primo liquore in assoluto al mondo ad essere sottoposto ad affinamento sottomarino. «La scelta è ricaduta sin dall’inizio sul questo liquore a base di frutti di bosco e brandy invecchiato 3 anni perché si è voluto puntare sulla storia del territorio. Il suo nome riporta al celebre vino prodotto nell’Ager Falernus in epoca romana che proprio dal porto di Sinuessa raggiungeva via mare l’intero impero», ha spiegato Petrone. L’esperimento, con la collaborazione dell’Università Federico II di Napoli, è stato ripetuto dopo due anni «perché puntiamo a confermare scientificamente gli straordinari effetti dell’invecchiamento underwater riscontrati dagli studi del dipartimento di Agraria di Napoli sui liquori posti sotto il livello del mare nel luglio del 2021 e riportati in superficie la scorsa estate. Gli studi dimostrano un cambiamento a livello organolettico del prodotto invecchiato in mare rispetto ad altri metodi. Il profumo, il sentore del distillato prevalgono immediatamente, con più proteine ed aminoacidi. Ora siamo alla ricerca di ulteriori evidenze e conferme di questi bei risultati».
Ad incidere sulla maturazione dei liquori in ambiente marino sarebbero la temperatura costante, l’assenza totale di luce e ossigeno, il movimento delle correnti e delle onde che cullano le bottiglie e il completo riparo dalle fasi lunari.

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