«Io, ex sindaco finito in carcere
da innocente: la mia vita distrutta»

«Io, ex sindaco finito in carcere da innocente: la mia vita distrutta»
«Io, ex sindaco finito in carcere da innocente: la mia vita distrutta»
di Marilù Musto
Venerdì 27 Gennaio 2017, 12:42 - Ultimo agg. 28 Gennaio, 13:33
2 Minuti di Lettura
«Io rispondo alla mia coscienza». Inizia così il lungo sfogo dell'ex sindaco della città di Caserta, Pio Del Gaudio, eletto nel 2011 e arrestato il 14 luglio del 2015 nell'operazione della Dda di Napoli «Medea». Ieri, dopo un anno e mezzo di indagini sul suo conto, il gip di Napoli ha deciso di archiviare il caso. Pesanti le accuse contestate e poi ritirate dalla Procura: corruzione e finanziamento illecito ai partiti in campagna elettorale con l'aggravante di aver agevolato il clan dei Casalesi negli appalti. Accuse cadute prima al Riesame e poi in Cassazione, dove i giudici hanno demolito la prima ordinanza emessa a luglio del 2015.  

«Sapevo di non aver fatto nulla - dice ancora Del Gaudio - mi ha fatto male vedere mio figlio scegliere di partecipare alla selezione universitaria per Medicina solo al Nord, che ha poi superato. Ho pianto da solo a casa, senza farmi vedere da nessuno in questi anni, nemmeno da mia moglie. Ho perso un mio amico e collega che un giorno mi disse: scusami, ma tu sei seguito dai carabinieri, noi non possiamo camminare insieme. Alcune deleghe mi sono state ritirate. In carcere però ho scoperto la solidarietà umana, la vicinanza del mio amico di cella, Mirko, e degli altri detenuti che mi dicevano: ma tu cosa ci fai qui? Ora ringrazio i miei avvocati, Dezio Ferraro e Giueppe Stellato». «È finito un incubo», dice ancora sollevato Del Gaudio. «La mia fortuna - conclude - è che nel mio caso i magistrati sono stati molto veloci, decidendo in un anno e mezzo, ma penso alle tante persone accusate ingiustamente, specie a quelle che sono in carcere, ma che non hanno la possibilità di difendersi. Voglio battermi per loro. Non ce l’ho con i magistrati, fanno il loro lavoro, ma dico che prima di arrestare qualcuno bisogna pensarci molto bene. Questa indagine ha rovinato la mia vita personale e professionale; faccio il commercialista e il mio studio, dopo il mio arresto, ha avuto un crollo. La cosa positiva è che quasi tutta la città già mi aveva assolto. Per ora non penso però a tornare in politica, e soprattutto non in questa politica dove non contano il merito e la competenza».
© RIPRODUZIONE RISERVATA