La rapina choc nell’abitazione del penalista Vittorio Giaquinto e l’aggressione a una scolaresca siciliana all’esterno della Reggia culminata con la denuncia di quattro stranieri, di cui due minorenni, hanno fatto accendere la spia rossa. O quanto meno fanno scattare l’allerta su un fenomeno, quelle delle rapine in casa, che, alla luce delle denunce e delle statistiche, sembrava vivere una fase di stallo o quanto meno non a livelli preoccupanti. La notte da incubo vissuta dal noto professionista casertano, e pochi minuti prima da una coppia di anziani, in via Tanucci, in pieno centro, a pochi passi dalla Questura, e in un orario, sebbene notturno, con strade ancora animate di gente, in particolare di giovani, complice l’inizio del lungo ponte festivo, impone riflessioni e soprattutto risposte rapide ed efficaci. La città, dove comunque i ladri di appartamento non si sono mai concessi pause, in particolare negli ultimi mesi, è ripiombata in un incubo. Come il 5 giugno di otto anni fa, quando un’altra rapina choc fu messa a segno nell’abitazione, sempre in centro, della docente universitaria Mara Zinzi, figlia dell’ex presidente della Provincia di Caserta Domenico e sorella dell’attuale deputato Giampiero. Un colpo per il quale sono stati condannati un georgiano e due colf.
Il prefetto di Caserta Giuseppe Castaldo ha subito convocato il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in programma nel pomeriggio al Palazzo di governo al quale è stato invitato anche il sindaco Carlo Marino. «Per la rapina in casa dell’avvocato Giaquinto - dice il prefetto - sono in corso accurate indagini da parte della polizia.
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