Processo Il Principe, c’è una condanna: assoluzioni per 17 imputati

Nel 2011 scattarono alcune misure cautelari per una cinquantina di indagati

Il processo Il Principe e la ballerina
Il processo Il Principe e la ballerina
di Biagio Salvati
Venerdì 21 Luglio 2023, 21:12 - Ultimo agg. 22 Luglio, 16:41
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Uno stralcio dell’inchiesta battezzata «Il principe e la ballerina» (che coinvolse all’epoca anche l’ex sottosegretario azzurro Nicola Cosentino assolto per il processo principale) è arrivata a sentenza per diciotto imputati davanti ai giudici della terza sezione penale, collegio B del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduto da Luciana Crisci. Caduta l’associazione camorristica, i giudici hanno sentenziato una condanna per un imprenditore e varie assoluzioni e non luogo a procedere per prescrizione. Condannato per riciclaggio a cinque anni l’imprenditore Nicola Corvino la cui impresa avrebbe dovuto realizzare il centro commerciale a Casal di Principe, mai costruito.

Nel 2011 scattarono alcune misure cautelari per una cinquantina di indagati per fatti, in alcuni casi, risalenti anche al 2001. Corvino, che era già stato assolto per un cosiddetto «ne bis in idem» per la società «Edilizia 2001», in quanto c’era una duplicazione del reato, è stato condannato per gli stessi fatti in relazione ad un’altra società, la «Fratelli Corvino di Nicola Corvino & C Snc» circostanza che la difesa, rappresentata dall’avvocato Guglielmo Ventrone, impugnerà in Appello dopo la lettura della motivazione in quanto si tratterebbe di una stessa «continuazione» di reato.

Per lo stesso Corvino il collegio ha fatto cadere comunque tre capi di accusa che erano contestati dalla Dda. L’inchiesta fu sorretta dalle dichiarazioni di 12 pentiti non tutti ritenuti credibili i quali accusavano gli imprenditori di essersi intestati beni di esponenti del clan dei Casalesi, accusa di camorra in questo caso caduta. Non luogo a procedere per prescrizione nei confronti di Luigi Corvino e Anna Maria Cantelli; Antonio Corvino (per l’intestazione di un conto corrente alla banca Montepaschi di Siena) assolto per un altro capo. Assolti perché il fatto non sussiste Teresa Corvino, Mirella Corvino e Vincenza Cirillo. Assolti perché il fatto non costituisce reato Giuseppe Di Rauso e Beatrice De Simone mentre Nicola Palladino è stato assolto in merito all’intestazione fittizia contestata dell’impresa individuale «Addò a Nonn» e alla ditta individuale «Un fiore per un fiore» perché il fatto non sussiste. Altre assoluzioni hanno riguardato Aniello Palladino, Antonio Palladino, Luca Palladino, Giuseppina De Crescenzo, Antonio D’Amico e Aniello D’Amico. I giudici hanno inviato gli atti al Pm per intestazione fittizia di beni. per un’ulteriore contestazione per la posizione di Nicola Palladino. Prescrizione e dunque non luogo a procedere per le posizioni di Gaetano Iorio in relazione ad una quota societaria della Iorio Costruzioni srl (intestata a Clementina Massaro, assolta) e Michele Di Rauso per le condotte contestate fino al 2005. Per quelle successive a quell’anno, il collegio ha trasmesso gli atti al pubblico ministero della Dda per valutare una eventuale contestazione di associazione camorristica. Disposta la confisca della quota della società Fratelli Corvino di Corvino Nicola & C. intestata a Mirella Cirillo e della società Edilizia 2001 intestata a Vincenza Cirillo (società inattiva da anni), mentre è stata disposta la restituzione di tutti gli altri beni sequestrati nel corso dell’operazione. Nel collegio sono stati impegnati anche gli avvocati Alfonso Quarto, Romolo Vignola, Carlo De Stavola, Giuseppe Stellato, Ferdinando Letizia e Francesco Picca. 

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