Inchiesta sul trattamento dei fanghi al depuratore di Positano, assolti i nove imputati

Per la procura si producevano emissioni in atmosfera senza l’autorizzazione prevista per legge e, sempre senza autorizzazione, si procedeva allo smaltimento di rifiuti liquidi

Il tribunale di Salerno
Il tribunale di Salerno
di Angela Trocini
Venerdì 7 Aprile 2023, 07:00
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A maggio 2016 fu sequestrata la linea di trattamento dei fanghi del depuratore di Positano. Ieri, dopo sette anni, i giudici della seconda sezione penale (presidente Lucia Casale) del Tribunale di Salerno hanno assolto - perché il fatto non sussiste - i nove imputati da tutte le fattispecie delittuose che erano state loro ascritte, mentre sulle fattispecie contravvenzionali i giudici hanno dichiarato il non doversi procedere per prescrizione.

Erano finiti sotto processo, oltre al sindaco dell’epoca Michele De Lucia (che rispondeva anche di omissione d’atti d’ufficio), anche Mariano Agrusta (attuale presidente Ausino), Matilde Milite, Giuseppe Vitagliano, Massimo Martucciello, Iolanda Giuliano, Domenico Bevilacqua, Franco Vaccaro e Raffaele Fata (collegio difensivo Giovanni Torre, Maurizio Mastrogiovanni, Michele Sarno, Agostino De Caro, Felice Lentini, Carlo Di Ruocco, Roberto Lanzi, Riccardo Cafaro). Per la procura salernitana la linea di trattamento fanghi produceva emissioni in atmosfera senza l’autorizzazione prevista per legge e, sempre senza autorizzazione, si procedeva allo smaltimento di questi rifiuti liquidi: sostanze sporche che - secondo le accuse - andavano trattate come rifiuti speciali e non immesse nel processo depurativo. Ognuno per il proprio ruolo, secondo le accuse, omettevano consapevolmente di procedere alla depurazione delle acque provenienti dagli impianti di depurazione/trattamento dei rifiuti urbani in località Rivo dei Mulini, determinando lo scarico nel mare antistante il comune di Positano di acque reflue fognarie non conformi ai parametri previsti per legge e danneggiando le acque del mare ma dalla disamina venuta alla luce in dibattimento non ci fu alcun danneggiamento né deturpamento paesaggistico tanto che lo stesso pm aveva chiesto l’assoluzione degli imputati.

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