Rifiuti, operai «in panchina»
L’ira del sindaco: qui si lavora

Rifiuti, operai «in panchina» L’ira del sindaco: qui si lavora
Rifiuti, operai «in panchina» L’ira del sindaco: qui si lavora
di Vincenzo Ammaliato
Sabato 20 Luglio 2019, 17:17
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«Se la vostra aspirazione è quella di occupare le panchine del centro storico, e allora tornatevene nei paesi da dove siete venuti. Queste panche servono agli anziani della nostra comunità». Può sembrare dal tono scherzoso, oppure provocatorio, l’invito fatto da Luigi Petrella, sindaco di Castel Volturno, a un gruppo di operai dell’ex Cub che attende il fine turno di lavoro all’ombra degli alberi di piazza Annunziata, nei pressi del municipio. Eppure, per chi segue la specifica vicenda dall’inizio capisce che non c’è nulla di spiritoso. Anzi.
Ma partiamo dall’inizio, facendo una breve cronistoria dell’ennesima beffa istituzionale in materia ambientale: quasi un anno fa l’assessorato all’ecologia della Regione Campania annuncia con toni trionfalistici che per sostenere il servizio di raccolta differenziato di Castel Volturno, fiaccato da un numero impressionante di non residenti sul territorio e dalla mancanza di controlli pubblici, ha istituito uno specifico progetto che prevede l’impegno per un anno e mezzo di settanta operai dell’ex Cub e la fornitura di attrezzature e automezzi per un valore di quasi due milioni d’euro, finanziati interamente dall’ente di Santa Lucia (l’ex Cub è il bacino unico dei rifiuti e i suoi addetti sono ex spazzini e autisti di compattatori dell’area a Est e a Nord di Napoli). Sulla carta, tutto bello, una speranza per le troppe ferite di Castel Volturno. E a novembre arrivano anche operai e prime forniture di attrezzature, nello specifico centinaia di contenitori per rifiuti.
Dopo appena qualche giorno, però, l’amministrazione di allora, quella retta del Dem Russo, si accorge già di qualche primo problema. Gli operai arrivano nel cantiere la mattina ma non escono a svolgere alcun servizio perché lamentano di non avere spogliatoi. L’assessore all’ecologia dell’epoca, Anastasia Petrella, chiede e ottiene a titolo gratuito dalla chiesa del Villaggio Coppola l’utilizzo per gli addetti ex Cub di parte dell’oratorio appena realizzato affinché possano avere a disposizione i servizi igienici. Tuttavia, ugualmente, sono pochi, meno di una dozzina, gli operai che svolgono le quattro ore di lavoro previste dagli ordini di servizio. Gli altri lamentano di non avere i mezzi meccanici a disposizione.
E in effetti a Castel Volturno dovevano arrivare delle navette, minicompattatori e isole ecologiche mobili: a tutt’ora non c’è neanche l’ombra. Ed è qui che entra in campo l’attuale amministrazione, succeduta nel frattempo a quella Russo. Il nuovo sindaco Petrella, con la speranza che a breve possano arrivare i mezzi, chiede alla Senesi, la ditta che in città si occupa del ciclo integrato ai rifiuti di integrare gli addetti del Cub. Ottiene un sì per niente scontato, ma subito dopo incassa il no degli ex spazzini di Napoli: «Perché non abbiamo le vaccinazione adeguate per questo tipo di servizio», e la risposta che danno al sindaco i loro responsabili sindacali.
E quindi si presentano regolarmente alle 8 al cantiere, segnalano la presenza e poi si dirigono verso le panchine del centro storico, in attesa che si completi il turno di lavoro e possano tornare a casa dopo aver maturato la prestazione, ovviamente solo teorica. Ma a questo punto ci sono i pensionati della zona che si lamentano: «Le panchine sono poche, noi dove ci sediamo se quando arriviamo le troviamo tutte occupate?» Per loro ci ha pensato il nuovo sindaco, che ha scritto alla regione, chiedendo un immediato intervento.
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