Tre milioni per la bonifica,
ma Mondragone resta sporca

Tre milioni per la bonifica, ma la città del mare è sporca
Tre milioni per la bonifica, ma la città del mare è sporca
di Marilù Musto
Mercoledì 24 Luglio 2019, 07:00 - Ultimo agg. 27 Luglio, 17:48
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Quando il caso, a volte, ci mette il suo. Sono tre i milioni del fondo regionale sbloccati per bonificare la discarica Cantarella a Mondragone. E il caso - e forse anche un po' di timore nel gestire il lavoro, di enorme responsabilità  -  ha voluto che ci fosse un'unica società nella gara: la «Sirio Ambiente & Consulting» con sede a Roma.

La Sirio, ovviamente, ha vinto l’appalto. I lavori di svuotamento della discarica non sono ancora cominciati, ma si sta allestendo il cantiere: saranno necessari 120 giorni per la bonifica. Una boccata di ossigeno per Mondragone.  I passaggi burocratici sono stati perfetti: con la delibera della giunta regionale Campania 166/2018 con oggetto il Patto per lo sviluppo della Campania è stato approvato l'intervento del piano regionale di bonifica grazie a un accordo fra Regione e Invitalia del 2 ottobre del 2017. Il 4 luglio di quest'anno il Comune ha già allegato la prima fattura di pagamento alla società, il 20 per cento dell’importo complessivo. Efficienza e velocità, mai visti prima, forse. Allo sblocco dei milioni, l'amministrazione targata Pacifico ringraziò il consigliere regionale Giovanni Zannini per l'interessamento.
 
 

A ben guardare, però, i rifiuti a occhio nudo non si vedono: «Sono sotto - dice un operaio con la maglietta blu e il marchio della società sul petto - fino a otto metri di profondità, si dovrà scavare per otto o nove metri per togliere tutto ciò che è stato interrato per anni e anni». «Sì, ma il cantiere resterà fermo nel mese di agosto», dicono dal Municipio di Mondragone.

LA STORIA

La Cantarella è stata aperta come sito di stoccaggio provvisorio dei rifiuti agli inizi degli anni duemila, per rispondere alla prima grande emergenza nel settore in Campania e consentire di liberare le strade cittadine dai cumuli di immondizia. Successivamente, i rifiuti versati nella zona, un terreno di proprietà privata a ridosso di una cava abbandonata preso in affitto dall’ente locale, furono incendiati.

L'EMERGENZA

Di contro, la città è sporca per via della chiusura degli impianti di conferimento della frazione umida e del cartone in provincia di Caserta. E così, i negozianti impilano cartoni su cartoni: «Dove li possiamo mai posizionare? - tuona un commerciante - qui se piove il materiale non va neanche più recuperato, andrà in discarica».

Un paradosso della burocrazia italiana: fiumi di denaro per svuotare un invaso da vecchi rifiuti che neanche si vedono da un lato, e circa sei milioni di debiti dagli enti del litorale (che come una tagliola minacciano i blocchi di conferimento) con la Gisec per gestire l'ordinario, dall'altro. E infatti, proprio due giorni fa la Gisec - la società che ha l’obiettivo di gestire il ciclo integrato dei rifiuti nella provincia di Caserta - ha detto stop al conferimento di rifiuti per il comune di Mondragone per mancanza di pagamenti da parte del Municipio. «In nottata abbiamo versato 45mila euro alla Gisec, per evitare la paralisi», spiega l'assessore all'Ambiente, Antonio Federico. 
 

C’è però una novità: con un’ordinanza del sindaco Virgilio Pacifico si è data disposizione alla società «Schiavo costruzioni srl» di prelevare i rifiuti che da settimane, mesi, sono ammassati davanti al villaggio Europa e a Pescopagano, dopo che la Senesi ha disatteso i punti del contratto. «E' nelle mie funzioni, io devo preservare la salute pubblica», spiega il sindaco. Quei sacchetti e anche gli scarti di letti e divani gettati da vacanzieri e cittadini, devono essere rimossi. Perchè spesso vengono incendiati. Complice, l'assenza di una isola ecologica. Anche in quel caso il Comune pare stia escogitando una soluzione, creando una piattaforma in via di costruzione per mano di una ditta.  Ma, intanto, la società che è stata incaricata, la «Schiavo», insomma, ha per caso compiuto altri lavori a Mondragone? «In realtà - spiega l’assessore Antonio Federico - questa società Schiavo ci ha anche rimesso il denaro perché, stando alle mie informazioni, quando si è recata al sito di stoccaggio, il codice dei rifiuti che trasportava non era quello congeniale al sito e i camion hanno deviato il percorso verso Avellino».

E ora, la Schiavo costruzioni pian piano ripulirà l'entrata al villaggio Europa, così come la zona di Pescopagano. Il nodo fondamentale della crisi è la chiusura degli impianti di trasferenza nel periodo estivo che vede Mondragone ripopolarsi di turisti: «Il mancato sversamento delle quote di umido ci crea un danno enorme - tuona Federico - su 170 tonnellate di umido raccolto in città ogni giorno, ben 100 restano fuori. E, quindi, in strada». «L'unico modo per pulire la zona è affidare a un'altra società la pulizia dello straordinario, perchè la Senesi è inadempiente», conclude il sindaco.
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