Sostenibilità la sfida di Colacem: nuovi filtri ibridi per tagliare la CO2

Sostenibilità la sfida di Colacem: nuovi filtri ibridi per tagliare la CO2
di Michele Di Branco
Mercoledì 30 Novembre 2022, 11:44 - Ultimo agg. 1 Dicembre, 08:06
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L’industria del cemento è chiamata a una sfida epocale: la decarbonizzazione delle attività produttive entro il 2050.

Si tratta di un processo che richiede costi ingenti e investimenti robusti e che indirizzerà le strategie dell’intero settore. Si stimano 4,2 miliardi di euro di impegni finanziari da qui al 2050, con extra costi operativi per circa 1,4 miliardi annui. Le imprese italiane si stanno attrezzando per non farsi trovare impreparate per i tempi che verranno. E tra queste spicca il caso Colacem, la terza industria del cemento del Paese. L’azienda umbra sta per completare la diffusione, in tutti i suoi stabilimenti, dei nuovi impianti di filtrazione di tipo ibrido. Entro il 2023 Rassina, Gubbio e Sesto Campano, con un investimento di 7 milioni di euro, lavoreranno con una tecnologia che combina le prestazioni del filtro elettrostatico con quelle di un filtro a tessuto, permettendo di mantenere sotto controllo le emissioni in qualsiasi condizione di esercizio. In linea con i principi dell’economia circolare, l’azienda riuscirà in parte a limitare l’utilizzo di materie prime naturali (marna, calcare, argilla e gesso), utilizzando nel processo produttivo scarti di lavorazione di altri settori industriali. Una strategia di azione green molto precisa, nonostante i meccanismi di filtraggio preesistenti fossero perfettamente in linea con le normative e con emissioni ben al di sotto dei limiti di legge. «L’investimento – spiegano dall’azienda - in un momento di forte crisi del settore, si pone come scelta autonoma e avanzata, al fine di consolidare la propria competitività tra le aziende più sensibili ai temi ambientali.

Siamo determinato a rendere concrete le sfide che l’Europa e l’Italia hanno indicato quali la sostenibilità e la decarbonizzazione. L’eccellenza tecnologica degli impianti industriali e la qualità della propria organizzazione sono elementi fondanti e rappresentano strumenti di innovazione continua per l’azienda». A questo proposito, vale la pena citare la 15/a edizione del Rapporto di Sostenibilità che Colacem ha messo a punto per evidenziare l’impegno in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale, «in un percorso verso la sfida epocale della decarbonizzazione». Nel rapporto si legge che il gruppo con sede a Gubbio (12 stabilimenti in tre continenti, circa 340 milioni di euro di ricavi nel 2021) ha investito oltre 25 milioni di euro per la protezione ambientale e la riduzione delle emissioni nel triennio 2019-2021. Solo nel 2021 Colacem ha impegnato oltre 10 milioni di euro per la protezione dell’ambiente e per il monitoraggio delle emissioni - oltre 40mila tonnellate di CO2 risparmiate grazie all’uso di biomasse - aggiungendo «un forte impegno per la sicurezza sul lavoro, la valorizzazione delle risorse umane e per un dialogo sempre aperto con le comunità locali attraverso progetti, idee e azioni per lo sviluppo economico e sociale». Qualche numero: oltre 850 mila euro di contributi per il sociale, circa il 33% degli acquisiti sono da fornitori locali. Positive anche le relazioni lavorative e sindacali. La quasi totalità (il 99,4%) degli 898 dipendenti in Italia (sono circa 2mila nel mondo considerando le società del gruppo) è assunto con contratto a tempo indeterminato. «Mettere le persone al centro del nostro agire è un elemento distintivo dei valori della nostra azienda»,Comunità Energetica Rinnovabile (Cer) osservano dal quartier generale eugubino.

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