Pensioni, gli aumenti di agosto: conguagli dell'Irpef e rivalutazione, ecco come sarà il cedolino

La cifra prevista (con tetto a 4mila euro) si va a sommare alle rivalutazioni di luglio. Gli incrementi non sono strutturali ma dal 2024 scatta l’adeguamento del 2,7%

Pensioni, arrivano gli aumenti di agosto: conguagli dell'Irpef e rivalutazione, ecco come sarà il cedolino
Pensioni, arrivano gli aumenti di agosto: ​conguagli dell'Irpef e rivalutazione, ecco come sarà il cedolino
di Michele Di Branco
Sabato 22 Luglio 2023, 21:32 - Ultimo agg. 24 Luglio, 09:09
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Estate di aumenti per i pensionati italiani. Dopo la quattordicesima di luglio, che si è sommata a 6 mesi di arretrati (da gennaio a luglio, appunto) relativi alle nuove rivalutazioni previdenziali collegate all’andamento dell’inflazione, il cedolino di agosto si prepara ad arricchirsi nuovamente. Non per tutti ovviamente, ma per la maggior parte dei lavoratori a riposo sì. Le pensioni di agosto subiranno delle variazioni: l’importo varierà in base alle operazioni di conguaglio relative al modello 730 del 2023.

La cifra mensile del trattamento sarà dunque più alta (con un tetto massimo fissato a 4mila euro) in caso di rimborso Irpef, oppure più bassa (ma di regola si tratta di circostanze occasionali) se fosse presente una trattenuta a debito del contribuente. Ma in questo caso la trattenuta sarà effettuata ad ottobre. A questo si aggiunge che l’Inps, nella comunicazione pubblicata sul sito, ha spiegato che a luglio 2023 l’istituto ha avviato la verifica a consuntivo delle prestazioni collegate al reddito ed erogate in via provvisoria negli anni 2020 e 2021. E in caso di variazione dell’importo mensile della pensione, nel mese di agosto 2023 viene posta in pagamento la rata di pensione aggiornata.

Altri soldi, in pratica. Questi aumenti, tra l’altro, saranno utili a mitigare alcune trattenute fiscali.

Pensioni, il cedolino di agosto

Nel cedolino di agosto saranno presenti anche, come accade sempre, le imposte Irpef mensili e le addizionali regionali e comunali relative al 2022. Lo stesso vale per l’addizionale comunale in acconto per il 2023, che si applicano da marzo e continueranno ad applicarsi fino a novembre 2023. Infine, è prevista la prosecuzione del recupero delle ritenute Irpef dell’anno 2022 effettuate in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua. Questo si applica ai trattamenti pensionistici fino a 18mila euro con un e debito superiore a 100 euro. Gli aumenti Irpef sulle pensioni di agosto, come ricordato, si sommano a quelli di luglio. Con la legge di Bilancio messa a punto alla fine del 2022 il governo ha fissato il tasso di rivalutazione delle pensioni minime del 6,4% nel 2023 per gli over 75 enni e dell’1,5% per gli altri pensionati. Un incremento che si aggiunge a quello previsto per il recupero dell’inflazione. Di conseguenza nel 2023 gli assegni minimi per chi supera la soglia di età salgono da 563,74 a 599,82 euro e per gli altri a 572,20. Per chi si ritrova al di sotto dell’importo minimo, non avendo diritto all’integrazione, gli incrementi percentuali si applicheranno sulle somme spettanti. Tutti questi ritocchi, finanziati con una copertura di circa 400 milioni, spettano per legge a partire dal primo gennaio. Il che vuol dire che a luglio i pensionati interessati hanno incassato, oltre all’assegno aumentato, anche 6 mesi di arretrati relativi alle mensilità comprese tra gennaio e giugno. 

Il prossimo anno

Occorre ricordare che gli incrementi decisi per quest’anno sono transitori e non strutturali. Nel 2024 cioè verranno meno ed al loro posto scatterà un aumento percentuale del 2,7 per cento indipendentemente dall’età dei beneficiari: dunque si tratterebbe di un miglioramento effettivo per chi ha meno di 75 anni, ma di un arretramento per gli altri. C’è però un’altra variabile che entrerà in gioco: da gennaio 2024 scatterà, per la generalità dei pensionati, un nuovo adeguamento all’inflazione che (compreso il recupero di quanto non riconosciuto nel 2023) dovrebbe superare il 6 per cento. La soglia del trattamento minimo verrebbe così automaticamente portata vicino ai 600 euro. Importo sul quale si applicherebbe l’ulteriore incremento del 2,7 per cento. Nelle settimane scorse una circolare dell’Inps ha fissato le modalità tecniche degli aumenti per i pensionati al minimo. La rivalutazione è riconosciuta sulla pensione lorda complessiva in pagamento già rivalutata ordinariamente, che deve essere pari o inferiore al minimo.

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