Smart working, per gli statali una mini-proroga: ecco chi potrà continuare a lavorare da casa (e per quanto)

La misura già adottata per le aziende private sarà estesa almeno fino al prossimo 31 agosto

Smart working, per gli statali una mini-proroga: ecco chi potrà continuare a lavorare da casa (e per quanto)
Smart working, per gli statali una mini-proroga: ecco chi potrà continuare a lavorare da casa (e per quanto)
di Francesco Bisozzi
Martedì 13 Giugno 2023, 21:51 - Ultimo agg. 16 Giugno, 09:35
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È slittato a domani il voto per estendere anche nella Pa il lavoro agile emergenziale per i dipendenti ritenuti fragili a causa di gravi patologie. Ieri le commissioni Bilancio e Affari sociali del Senato, chiamate ad approvare il cosiddetto decreto Lavoro, annunciato dal premier Giorgia Meloni lo scorso primo maggio, sono state sconvocate all’ultimo in vista dei funerali di Silvio Berlusconi. Diversi gli emendamenti al decreto che propongono di estendere lo smart working emergenziale per i lavoratori fragili della Pubblica amministrazione, ma è in corso una mediazione per stabilire la durata della proroga

IL MECCANISMO
C’è un problema di coperture finanziarie.

Al momento il diritto al lavoro agile per i fragili che prestano servizio negli uffici pubblici è previsto fino alla fine di giugno. L’idea è di estenderlo fino al 30 settembre o al limite fino al 31 agosto. La misura che sarà approvata nei prossimi giorni costerà tra i 15 ai 20 milioni, a seconda del termine che verrà stabilito. Discorso diverso nel privato. La scorsa settimana, per le aziende non pubbliche, è stato prorogato il lavoro agile “in deroga” sia per i lavoratori fragili che per i dipendenti con figli under 14. Sugli scudi i sindacati della Funzione pubblica, che temono una disparità di trattamento. Il governo però è pronto a correre ai ripari, ma come detto le risorse sono limitate ed è per questo che nella Pubblica amministrazione il diritto al lavoro agile emergenziale potrebbe essere esteso solo per due o tre mesi. 

La pandemia è stata dichiarata conclusa dall’Oms. Tuttavia per il ministro della Pa, Paolo Zangrillo è giusto continuare a tutelare i lavoratori fragili che soffrono di patologie gravi. Patologie che devono rientrare nel perimetro tracciato da un decreto interministeriale dello scorso anno, che per arginare i “furbetti” dello smart working ha messo nero su bianco le malattie per le quali si è ritenuti fragili. Nel complesso sono circa 800 mila le persone che presentano i requisiti per accedere a questa specifica categoria di lavoratori. Più nel dettaglio, parliamo di dipendenti con una compromissione della risposta immunitaria, in attesa di un trapianto d’organo, o affetti da una patologia oncologica o onco-ematologica, oppure che è a meno di sei mesi dalla sospensione delle cure. Oppure di persone che soffrono di tre o più patologie tra cardiopatia ischemica, fibrillazione delle arterie, scompenso cardiaco, ictus, diabete mellito, bronco-pneumopatia ostruttiva cronica, epatite cronica e obesità.

I PALETTI
Per quanto riguarda i genitori con figli under 14, nel loro caso il diritto al lavoro agile “automatico” è scaduto nella Pa già da diversi mesi, mentre nel privato è stato prorogato a più riprese. Attenzione però, perché la normativa attuale si applica solo in determinate aziende. Cosa dice la legge, più precisamente? Fino al 31 dicembre possono svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile i soli genitori che svolgono lavori “smartabili”: tutti gli altri devono recarsi regolarmente in ufficio. Non solo. Il diritto allo smart working emergenziale può essere reclamato da dipendenti appartenenti a nuclei familiari in cui entrambi i genitori risultano occupati e dove non vi sia un genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito.
 

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