Spariti 73 mila euro in un supermercato di Frosinone, condannate due cassiere

Le due commesse condannate a un anno e sette mesi per appropriazione indebita, il loro difensore farà appello

Spariti 73 mila euro in un supermercato di Frosinone, condannate due cassiere
di Marina Mingarelli
Giovedì 26 Gennaio 2023, 09:02
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Appropriazione indebita in concorso, condannate le ex commesse di un supermercato del centro commerciale Le Sorgenti di Frosinone. Secondo le accuse mosse dal pubblico ministero e ora confermate dal giudizio si sarebbero appropriate in concorso di quasi 73 mila euro. Il modus operandi consisteva nel trattenere le somme incassate dalla clientela omettendo di consegnarle al titolare. I soldi sarebbero stati messi da parte dalle commesse per diverso tempo. I fatti risalgono al 2016 quando la società che allora gestiva il supermercato scopre l'ammanco e presenta una denuncia nei confronti delle tre dipendenti, le uniche che avevano avuto la possibilità di maneggiare il denaro e di prelevarlo.

Le commesse si sono sempre difese sostenendo che non avevano messo in tasca nemmeno un euro e che i soldi incassati venivano regolarmente consegnati alla ragioniera che si occupava della contabilità del negozio.

Era lei quella che effettuava il riepilogo degli incassi comprese le strisciate dei pos del giorno precedente. A detta delle imputate era consuetudine del titolare di prelevare denaro in contante dalla cassa e di far figurare che la somma prelevata era stata addebitata sul Pos. Ma nonostante la copiosa lista testimoniale portata in udienza dai difensori, il pubblico ministero è riuscito a dimostrare la responsabilità delle dipendenti circa quell'ammanco di denaro.

Nei giorni scorsi due delle imputate (per una di loro si sta procedendo separatamente) sono state condannate ad un anno e sette mesi (pena sospesa) per il reato di appropriazione indebita in concorso. Il giudice adesso si è riservato 45 giorni per depositare le motivazioni della sentenza. A quel punto i legali difensori avverso quella condanna presenteranno ricorso in corte di Appello. La società che si è costituita parte civile era rappresentata dall'avvocato Marco Pizzutelli. A seguito di quella denuncia le commesse erano state licenziate in tronco. Non avendo ricevuto le loro spettanze avevano citato in giudizio i loro datori di lavoro per non aver percepito la liquidazione di fine rapporto e contributi previdenziali.
 

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