Prezzi alle stelle per i carburanti, e la risalita sembra non volersi fermare. Ieri in alcune zone d'Italia e in autostrada il diesel è schizzato fino a sfiorare i 2,50 euro al litro, scatenando la rabbia degli automobilisti, dopo che ai primi di gennaio è 'scaduto' il decreto (del governo Draghi, e non rinnovato dal governo Meloni) che imponeva il taglio delle accise e calmierava di fatto il prezzo di gasolio e benzina.
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Indaga la Procura. E il governo manda la Gdf
Fonti del Ministero dell'Economia e delle Finanze confermano - come anticipato da alcuni quotidiani - che per evitare eventuali fenomeni speculativi sui prezzi dei carburanti su strade e autostrade a seguito dello stop degli sconti sulle accise il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha già dato mandato, lo scorso dicembre, alla Guardia di Finanza di monitorare la situazione e che la prossima settimana verranno resi noti i risultati dei controlli effettuati.
Anche la Procura di Roma indaga sui rincari, compresi i prezzi del carburante, nell'ambito di un fascicolo aperto per individuare eventuali speculazioni.
Codacons: boicottate i distributori più cari
Sui prezzi dei carburanti parte una nuova offensiva del Codacons, che chiama in causa l'Antitrust chiedendo di aprire una istruttoria per la possibile fattispecie di intesa anticoncorrenziale. «Abbiamo deciso inoltre di lanciare un boicottaggio nazionale dei distributori più cari, - spiegano dall'associazione - invitando gli automobilisti italiani a verificare i prezzi sul proprio territorio, anche attraverso le apposite app che segnalano i gestori più convenienti, e a non fare rifornimento presso le pompe che applicano prezzi eccessivi». Di recente sempre il Codacons ha presentato un esposto alle Procure e alla Gdf per aggiotaggio.