Non ce l'ha fatta uno dei due giovani pestati a sangue con una mazza da baseball in quello che sembra a tutti gli effetti un agguato organizzato forse per punire uno sgarro maturato nel mondo dello spaccio di droga. Per Atilio Drekai, 23 anni, di nazionalità albanese, di cui ancora non si conosce la residenza ma che i carabinieri suppongono vivesse a San Giorgio di Bigarello (Mantova), a poca distanza da dove è stato picchiato, sono iniziate le procedure per dichiarare la morte cerebrale e staccarlo dai macchinari che lo tengono in vita. Il ragazzo era stato ricoverato in fin di via nella notte tra giovedì e venerdi scorsi nel reparto di rianimazione dell'ospedale Carlo Poma di Mantova.
Pestaggio con mazze da baseball nella notte alle porte di Mantova: la pista del regolamento di conti
Con la morte del giovane il magistrato che sta seguendo il caso, Fabrizio Celenza, cambierà l'ipotesi di reato nei confronti di ignoti da tentato omicidio a omicidio.
I due, secondo una prima versione dell'accaduto fornita da un conoscente («stiamo verificando, non è ancora certa», dice il comandante del Nucleo investigativo dei carabinieri di Mantova, colonnello Carmelo Graci), sarebbero stati vittima di una vera trappola. Sarebbero stati invitati, infatti, ad un appuntamento con una telefonata ricevuta mentre si trovavano in un bar di San Giorgio Bigarello. Una volta raggiunto, all'ora convenuta, il piazzale del centro commerciale, che dista pochi chilometri dal bar, sarebbe scattato l'agguato. I due si sarebbero trovati di fronte a quattro-cinque persone che li hanno aggrediti a colpi di mazze da baseball, una è stata trovata poco distante dal luogo dell'aggressione, e ridotti in fin di vita. Alcuni testimoni avrebbero riferito che gli aggressori erano di nazionalità albanese, ma su questo non ci sono riscontri da parte dei carabinieri. Fatto sta che quando i militari sono arrivati sul posto, hanno trovato a terra i due, privi di conoscenza, e nessun altro intorno.
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