Alessandro Borghese: «L'Italia? Non dovremmo più fare un c***o se puntassimo su cucina e turismo»

Figlio di Barbara Bouchet e dell'imprenditore napoletano Luigi Borghese, lo chef si muove con disinvoltura tra la cucina e il piccolo schermo della televisione

Alessandro Borghese: «L'Italia? Non dovremmo più fare un c***o se puntassimo su cucina e turismo»
Alessandro Borghese: «L'Italia? Non dovremmo più fare un c***o se puntassimo su cucina e turismo»
Mercoledì 13 Marzo 2024, 19:07 - Ultimo agg. 19:19
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«Nulla è ancora deciso, perché manca il mio voto, che potrebbe confermare o ribaltare completamente il risultato», sarà capitato anche a voi di sentire questa frase, divenuta un vero e proprio slogan, pronunciata da Alessandro Borghese, chef diventato famoso soprattutto grazie al programma tv «4 ristoranti». 

Figlio di Barbara Bouchet e dell'imprenditore napoletano Luigi Borghese, lo chef si muove con disinvoltura tra la cucina e il piccolo schermo della televisione. Gambero Rosso, che l'ha intervistato, lo definisce un «autodidatta di lusso». Borghese ne ha fatta di gavetta: tre anni sulle navi da crociera e qualche esperienza internazionale. Oggi ha una società di catering, di advertising e consulenza (la AB Normal), due ristoranti a Venezia e a Milano e un altro di prossima apertura. 

«L'Italia potrebbe vivere di rendita»

Alessandro Borghese ha girato tutta l'Italia, da Nord a Sud, per assaggiare i piatti tipici della nostra tradizione culinaria attraverso il programma di successo «4 Ristoranti». A Gambero Rosso racconta che i giovani hanno molta voglia di fare ristoranzione: «Se chiedi a ragazzi di fare uno o due piatti tipici nella propria regione stentano, invece dovrebbero avere come patrimonio, conservare le proprie radici. Vogliono stupire a tutti i costi, magari fanno uno stinco eccezionale che però porta clienti un paio di volte al mese, mentre non sanno fare un piatto semplice, con 4 ingredienti. E per quello si deve essere bravi»

Borghese spinge soprattutto nel recupero della nostra tradizione gastronomica: «Siccome stiamo svendendo qualsiasi cosa perdendo dei pezzi a favore dell’estero, mi attacco alla colonna della nostra tradizione: basterebbe quella. Puntando su cucina e coste in Italia non dovremmo fare più un cazzo».

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