«Il capo vuole che spinga i clienti a ordinare alcolici ma io non ci sto». La decisione etica della cameriera: l'alcolismo è un problema serio

La cameriera non se la sente di prendersi questa responsabilità e mettere potenzialmente in pericolo la salute dei clienti

«Il capo vuole che spinga i clienti a ordinare alcolici ma io non ci sto». La decisione etica della cameriera: l'alcolismo è un problema serio
«Il capo vuole che spinga i clienti a ordinare alcolici ma io non ci sto». La decisione etica della cameriera: l'alcolismo è un problema serio
Domenica 25 Febbraio 2024, 18:00
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Il lavoro non dovrebbe costringere il dipendente a scendere a compromessi con quelli che sono i suoi valori e le sue convinzioni, specialmente se si tratta di mettere in pericolo la salute altrui. Eppure, in alcuni contesti sembra che la legge del profitto prevalga sulla morale e, in particolare, sulla capacità di provare empatia per gli altri e per le loro problematiche. 

Proprio in questa situazione si è ritrovata una cameriera che ha pubblicato un video sul suo account TikTok, @sensualyodeling, in cui denuncia l'atteggiamento e le richieste del capo: spingere i clienti a ordinare bevande alcoliche per aumentare i guadagni. 

@sensualyodeling if i don’t care about the extra dollar on my tip, why would i compromise my ethics to benefit a company that pays me $2.13 an hour #serverlife ♬ original sound - 👺👺👺

All'inizio del video, la giovane racconta di non riuscire a dormire a causa della conversazione avuta col suo capo e dato che la rabbia e la frustrazione l'hanno tenuta sveglia, ha deciso di sfogarsi: «Ho provato a mettermi a dormire un'ora fa ma la conversazione col mio manager di oggi mi rode ancora.

Allora... tutti quelli che lavorano in un ristorante conoscono un manager di quel tipo, quello che non ha mai servito a un tavolo in vita sua ma ti dice cosa fare in qualsiasi situazione, nel dettaglio», racconta.

Poi, arriva la parte problematica: le chiede di spingere i clienti a comprare bevande alcoliche utilizzando vari tipi di manipolazione che, in realtà, sono molto diffusi nel marketing e nella vendita. Per esempio, ascoltare le conversazioni dei tavoli senza farsi notare e avvicinarsi al momento giusto («questo piatto è un po' asciutto, ho davvero sete») per suggerire una birra o la bottiglia di vino più indicata. La cameriera, tuttavia, si rifiuta di farlo: «Gli ho spiegato che lo faccio spesso con gli antipasti o i dolci, magari, ma non voglio essere la persona che inizia a parlare di alcol».

«L'alcolismo è un problema e alcune persone, se dovessi suggerirlo, finirebbero per ordinare un drink quando sarebbe meglio che non lo facessero. Quando ero all'università ordinavo da bere ogni volta che mi veniva proposto o se ero in compagnia di qualcuno che già stava bevendo, e non avrei dovuto farlo: era negativo per me e per tutti coloro che mi erano accanto», spiega la ragazza.  

«Non conosco la situazione dei singoli individui, non posso prendermi questa responsabilità - dice -. Eppure, quando l'ho spiegato al capo mi ha guardato e mi ha detto di farmene una ragione e passare oltre. Ma, voglio dire, mi paghi 2.13 euro l'ora, non ti devo niente. I miei obblighi sono solo nei confronti dei clienti, il che vuol dire che se me lo dovessero chiedere gli illustrerò tutto il menù dei cocktail».

Sono molti gli utenti che si sono detti completamente d'accordo con il ragionamento della cameriera e hanno fatto presente: «Se qualcuno vuole bere, lo chiederà. Fine. Non devi di certo suggerirlo». Un'esperienza personale, poi, ha confermato le paure della ragazza: «Una volta ero al tavolo con un'allieva che continuava a spingere tutti quanti a bere insieme finché non hanno risposto "Oggi, in realtà, siamo sobri da 25 anni" e da quel momento mi sono detto di fare attenzione e non forzare mai qualcuno a bere».

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