Acerra, Alessia cade dal balcone e muore. L'ultimo disegno poco prima a scuola: un cielo azzurro

La piccola, cinque anni, era in casa con la mamma: si è sporta dalla balaustra di cemento ed è volata giù

L'incidente in un parco privato
L'incidente in un parco privato
di Pino Neri
Mercoledì 14 Giugno 2023, 22:58 - Ultimo agg. 16 Giugno, 09:16
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È precipitata dal balcone di casa, al terzo piano di un palazzo residenziale ubicato in un piccolo parco privato di Acerra. La piccola Alessia Rescigno, cinque anni appena, bambina speciale, è morta ieri pomeriggio così, battendo la testa sul selciato dopo aver fatto un volo di nove metri. Secondo quanto riferito dai carabinieri accorsi subito sul posto, si tratta di una morte causata da una tragica fatalità. Nessun mistero dietro l’ennesimo incidente che ha visto morire un minore da queste parti. Numeri da pelle d’oca. Negli ultimi due anni tra Acerra e Casalnuovo quattro minorenni hanno perso la vita per motivi dettati dal mero caso: tre bambini e un ragazzino di 17 anni. 

L’ultima tragedia in ordine di tempo è quella che si è consumata intorno alle 15 in un tranquillo condominio di via Spiniello 32, zona semiperiferica della parte sudorientale di Acerra, a pochi passi dal passaggio a livello delle Ferrovie dello Stato. Qui Alessia Rescigno si trovava sul balcone della casa in cui abitava con la mamma, il papà, la sorellina maggiore e il fratellino più piccolo. È stato un attimo. La bambina si è sporta sulla balaustra di cemento del balcone ed è caduta. L’impatto sulla stradina che cinge il palazzo è stato terribile. Alessia è morta sul colpo.

In quel frangente tremendo in casa c’era la mamma, impegnata nelle faccende domestiche. 

«Forse si è girata per fare qualcosa e Alessia in un istante si è ritrovata sul parapetto ed è precipitata», il racconto di un parente giunto sul posto subito dopo la tragedia. Ieri pomeriggio davanti al cancello d’ingresso del luogo in cui la bambina ha perso la vita c’erano le maestre della scuola dell’infanzia frequentata da Alessia. Piangevano disperate. «Non è possibile, l’abbiamo lasciata stamattina mentre sorrideva ancora, era felice – la testimonianza di un’insegnante – in classe aveva fatto un disegno colorato d’azzurro. “Maestra è il colore del cielo”, ci ha spiegato». Una famiglia normale per una vita normale. Il papà di Alessia è un ex calciatore dell’Acerrana. Gestisce una piccola azienda sportiva. La mamma è una casalinga. Tutto qui. Ora si piange l’ennesima vita spezzata troppo presto dal caso.

Si, perché una sfortunata sequenza di incidenti ha segnato di recente proprio il territorio compreso tra Acerra e Casalnuovo.

Il 19 marzo del 2021 il piccolo Giuseppe, bimbo di 4 anni, precipitò dal quarto piano di un palazzo, ma sopravvisse miracolosamente al volo. Come nel caso di Alessia Rescigno il piccolo si sporse dalla balaustra del balcone, forse per prendere un giocattolo che era appena caduto. Giuseppe dopo l’impatto al suolo riportò diverse fratture ma per fortuna se la cavò grazie al fatto che la sua caduta fu attutita dai fili per stendere la biancheria che sporgevano dai balconi sottostanti. 

 

Ma dopo quest’episodio a lieto fine c’è stata una sfilza di tragedie. Il 6 aprile del 2022 Antonio, un bambino di 3 anni, morì incastrato nel trattore del padre, in un orto accanto alla sua abitazione, a Casarea, frazione di Casalnuovo. Il papà era sul trattore ma Antonio si avvicinò e finì tra le lame del vomere. Il 3 aprile scorso Andrea, un ragazzino di 17 anni, cadde dal lucernaio di una fabbrica dismessa, La Eridania di Casalnuovo. Stava giocando a dieci metri di altezza: anche in questo caso la caduta risultò fatale. 

Raccapriccianti infine i particolari dell’ultima terribile fatalità che ha colpito il territorio, un’altra vicenda successa a Casalnuovo. Nel pomeriggio del 22 aprile Aurora, 7 anni originaria del quartiere napoletano di Ponticelli, fu travolta e uccisa da un’auto in retromarcia. Alla guida della vettura c’era la mamma. Voleva provare da sola l’automobile di un suo amico, in un parcheggio che in quel momento era deserto, a via Buccafusca, La donna però non aveva la patente e non sapeva guidare. Investì la figlioletta che attendeva all’esterno della vettura. Aurora morì schiacciata tra la parte posteriore della macchina e il muretto su cui era rimasta seduta.

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