Madonna dell'Arco, nel giorno di Halloween ecco le ​bare in miniatura

I tautielli donati dai devoti in ringraziamento di guarigioni prodigiose avvenute in seguito a malattie ritenute mortali

La sala dei tautielli
La sala dei tautielli
di Daniela Spadaro
Lunedì 30 Ottobre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 31 Ottobre, 07:14
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Nel giorno di Halloween non appare fuori luogo un'esposizione di piccole bare e così a mezzogiorno di domani verra aperta al pobblico una nuova esposizione nel museo degli ex voto della Madonna dell'Arco, la «Sala dei Tautielli», bare in miniatura dall'unicità assoluta. La data scelta per l'inaugurazione, alla quale prenderanno parte il priore, padre Gianpaolo Pagano, e Luigi De Simone, neuropsichiatra ed esperto conoscitore di riti ed usanze legate alla fede, è un po' un caso e un po' no.

«La sala dei tautielli, nome che arriva direttamente dal dialetto napoletano spiega padre Gianpaolo avrebbe dovuto essere inaugurata giorni fa ma le teche non ci sono state consegnate in tempo, quando dunque si è trattato di fissare la data abbiamo scelto il 31 ottobre, quella in cui il mondo non cristiano festeggia Halloween e quello cristiano si appresta a festeggiare i Santi e commemorare i defunti, il superamento della morte in virtù della fede». 

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I tautielli sono la forma più singolare di ex voto collegata al culto della Madonna dell'Arco, donati dai devoti in ringraziamento di guarigioni prodigiose avvenute in seguito a malattie ritenute mortali. Nella sala - realizzata con il contributo della Regione Campania - sono esposti tredici piccoli ex voto conservati finora nei depositi del museo, di varie dimensioni e tutti in legno. Tutt'intorno alla teca, tavolette votive legate a malattie e guarigioni, che vanno dal 500 al 900. Non è certo una novità per chi abbia visitato il Santuario e sia passato per la sala offerte nel cui atrio, insieme a grucce, apparecchi e busti ortopedici, gambe di legno e svariate altre protesi, c'è una ricca collezione di bare. La tradizione dei «tautielli» è antica, documentata già nel XVI secolo. Padre Arcangelo Domenici, primo cronista del Santuario, nel suo manoscritto del 1608 riporta quello che accadde ad una bambina spagnola gravemente ammalata: il padre della piccola predispose tutto per il funerale facendo portare in casa finanche la bara, ma invocò la Madonna dell'Arco e la pregò di restituirgli la figlia, promettendo di portarle la cassa da morto e una buona offerta.

Fu esaudito, la figlia guarì. Di questo avvenimento fu redatto un atto notarile datato 20 giugno 1596. Fino agli anni 40 del 900 piccole casse funebri erano ancora disposte lungo le pareti dell'abside. 

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