Aveva anche una pagina Facebook, gestita da chi si prendeva cura di lui, Biondo «l'anarchico», il cane meticcio dal manto color miele, nato e cresciuto nei giardinetti del tempio di Serapide a Pozzuoli. Conosciuto per la sua bonaria presenza, Biondo «l'anarchico», definito tale per la sua indole libera e indipendente, aveva molti tutor, tra questi Michelangelo, Massimiliano, Giulia e Bruno, che lo hanno seguito fino alla fine, facendolo mangiare e bere in punti ben precisi.
Amante della libertà, era stato segnalato più volte all'Asl, ma era sempre sfuggito alla degenza grazie all'intervento dei volontari. La sua storia è commovente. Zoppicante a seguito di un incidente in giovane età, «'U zuppariell» amava giocare con i bambini lasciandosi accarezzare nonostante fosse restio a causa di esperienze crudeli subite, come un ferro spinato avvoltogli intorno al collo.
Ieri la triste notizia della sua morte per anzianità. «Con un salto nel vento ci lascia il nostro amato Biondo.
Vent'anni, quelli trascorsi da Biondo l'anarchico, passati a difendere la propria libertà, all'ombra del tempio di Serapide, dove nei pressi della sua cuccia è conservato un particolare monumento, un grosso pezzo grezzo di marmo di Carrara, su cui sono incise le parole di Errico Malatesta: «Ciò che più importa è che il popolo, gli uomini tutti, perdano gli istinti e le abitudini pecorili che la millenaria schiavitù ha loro ispirato ed apprendano a pensare ed agire liberamente. Gli anarchici». Il monumento è dedicato alla memoria dell'anarchico puteolano Emanuele Visone, morto nel 1986, nel luogo in cui gli anarchici erano soliti incontrarsi.