Stroke unit, dopo Nola chiude Castellammare: per l'ictus corsa a Napoli

Manca il personale al San Leonardo di Castellammare, già chiuso il servizio a Nola

Stroke unit, dopo Nola chiude Castellammare per l'ictus corsa a Napoli
Stroke unit, dopo Nola chiude Castellammare per l'ictus corsa a Napoli
di Ettore Mautone
Mercoledì 28 Febbraio 2024, 08:24 - Ultimo agg. 10:33
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Manca il personale: centri Stroke per la cura dell'Ictus in emergenza e urgenza fermo a Nola e sospeso anche a Castellammare. Qui due specialisti in Neurologia, arruolati con l'ultimo concorso, dopo essere stati chiamati a prestare turni in pronto soccorso si sono dimessi. Da qui la richiesta d'aiuto che il manager della Asl Napoli 3 sud Giuseppe Russo ha rivolto all'ospedale del mare.

Obiettivo: assicurare ai pazienti colpiti da trombosi o emorragia cerebrale un percorso in emergenza e urgenza a un bacino di utenza di oltre un milione di persone.

Il soccorso ai pazienti colpiti da ictus fa parte delle reti tempo dipendenti. Le massime possibilità di disostruire il trombo ed evitare gravi conseguenze o limitare i danni di una ischemia al cervello, sono racchiuse in un tempo massimo, dai primi sintomi, di 4/6 ore. La centrale operativa del 118 segnale che l'ospedale di Nola da 4 mesi ha sospeso le attività del centro stroke i cui pazienti erano sistematicamente dirottati a Castellammare. Ma anche qui, dal 15 febbraio scorso, il direttore sanitario di presidio ne ha sospeso le attività per carenze di personale specialistico. 

Le abilità per intervenire in urgenza per la disostruzione meccanica di trombi cerebrali tramite cateterismo arterioso o per operare d'urgenza una emorragia non si improvvisano e richiedono una lunga formazione specialistica. «Le sospensioni di attività sono state determinate dalla carenze di professionalità idonee per far funzionare le unità stroke nell'arco delle 24 ore spiega il manager Giuseppe Russo ho effettuato di recente un concorso con cui a Castellammare, da settembre, avevo iniziato a garantire turni h24 nominando un primario di ruolo e reclutando altri 4 o 5 medici. Due di questi si sono dimessi il mese scorso alla luce delle necessità del pronto soccorso funzionalmente collegato con le esigenze dell'unità di Neurologia. Personale giovane ma evidentemente non abbastanza motivato a spendersi per i pazienti». 

Il manager fa riferimento a un ordine di servizio che per 30 giorni prevedeva l'impiego in prima linea di questi medici per sopperire alle gravi carenze che anche l'Emergency stabiese sconta. Oggi in quella unità di Neurologia ci sono un primario, 3 medici e uno specialista alle soglie della pensione. Personale non sufficiente a garantire un turno completo per il quale occorrono almeno 7 dottori. «Abbiamo chiesto di poter attingere alle graduatorie aperte di due o tre aziende ospedaliere della regione continua Russo ci ha risposto solo la Vanvitelli e 4 medici sono stati convocati per venerdì. Se accetteranno a Castellammare riprendiamo subito l'attività. Se non accettano dovremo ripartire con un nuovo reclutamento dopo quello bandito a settembre scorso al quale si sono presentati in 10 di cui 4 o 5 hanno accettato e 2 come detto dimessi». 

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Anche a Nola c'è solo un primario e tre specializzandi. Servono altre 7 unità per partire. La Asl Napoli 3 sud ha difficoltà in molte aree disciplinari, in tutta la Asl lavorano solo 9 ortopedici compresi i primari mentre ne servirebbero 10 per ogni unità operativa. Mancano anche i tecnici perfusionisti. Un risultato degno di nota è aver attivato in queste condizioni l'emodinamica e l'unità coronarica a Boscotrecase che lavora h24 con ottimi risultati. Si confida nell'arruolamento di medici per i pronto soccorso col concorso unico regionale istruito dalla Asl di Salerno. La richiesta è di 45 specialisti: in Medicina di urgenza ci sono 45 medici dei 363 che mancano in tutta la regione ma servono anche radiologi, anestesisti, pediatri, La Campania dopo aver raggiunto il pareggio di bilancio nel 2013 è ancora sottoposta ai tetti di spesa per il personale. Per il 2023 può assumere massimo 2 mila persone tra medici e infermieri che servono a sopperire al turn over a fronte di un fabbisogno di oltre 10 mila unità di vari profili.

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