Al culmine di una lite coniugale, accoltella il marito per motivi di gelosia nei pressi di un bar di Torre Annunziata. Nella stessa notte, un uomo colpisce con una sedia la moglie a San Gennaro Vesuviano, prima di lanciare una statua sacra contro la parete.
Notte di follia, codici rossi e violenza nel Napoletano. F.L., una donna di 40 anni di Torre Annunziata, è stata denunciata a piede libero alla Procura oplontina per lesioni. Intorno alle 2 della scorsa notte, la 40enne ha raggiunto il marito nei pressi di un bar ad angolo tra via Gino Alfani e corso Vittorio Emanuele, strade della movida. Al culmine di una lite per motivi di gelosia, la donna ha accoltellato più volte il marito, un imprenditore di 46 anni. L'uomo è stato accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, dove è tuttora ricoverato sotto osservazione con prognosi riservata, ma non in pericolo di vita.
Sul caso indagano i poliziotti del commissariato di Torre Annunziata, coordinati dalla Procura oplontina.
A San Gennaro Vesuviano, invece, alcuni passanti hanno chiesto l'intervento dei carabinieri della stazione di San Paolo Belsito, perché hanno sentito le urla strazianti di una donna chiaramente malmenata da un uomo. Al loro arrivo, i carabinieri hanno scoperto che la donna era stata picchiata davanti ai tre figli, uno dei quali minorenni, ed era stata colpita dal marito 38enne anche con una sedia. L'uomo, in preda a un raptus forse per una crisi da astinenza da stupefacenti, aveva scagliato anche una statuetta di Padre Pio contro il muro. In lacrime e ferita, la donna ha finalmente trovato la forza di denunciare le violenze che ormai andavano avanti da tempo, raccontando diversi episodi precedenti avvenuti sempre in casa e sempre davanti ai figli.Su disposizione del pm di turno alla Procura di Nola, il 38enne già noto alle forze dell'ordine e tossicodipendente è finito in carcere con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni. In attesa dell'interrogatorio di convalida, l'uomo sarà detenuto presso il carcere «Salvia» di Poggioreale. Nel frattempo, sono in corso le indagini per trovare riscontri agli episodi pregressi raccontati dalla donna in sede di denuncia e che rivelano un passato di maltrattamenti nascosti per paura e vergogna.