Alessandro Sibilio campione di atletica: «Fare sport a Napoli è una lotteria, chiediamo solo una pista»

«È stato brutto tornare ad allenarmi lunedì a Napoli e trovare tutti questi buchi»

Alessandro Sibilio
Alessandro Sibilio
di Gianluca Agata
Giovedì 6 Luglio 2023, 11:00 - Ultimo agg. 7 Luglio, 10:30
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«Una pista, chiediamo soltanto una pista». Alessandro Sibilio è reduce dal successo ai Giochi europei per Nazioni sui 400 hs, alla Diamond League gli è stato aperto in faccia uno striscione di attivisti mentre concludeva la sua prova davanti a milioni di persone in diretta tv. Un fatto più mediatico che tecnico ma che fa capire quanto le sue prestazioni siano diventate importanti a livello mondiale. Il suo ottavo posto sui 400hs di Tokyo 2020 è considerato come l'ottava medaglia italiana dell'atletica visto l'importanza del risultato. Dopo un peregrinare fatto di gare, risultati, obiettivi raggiunti nella lunga marcia verso i mondiali di Budapest l'azzurro delle Fiamme Gialle ha riassaporato il suo Maradona dove costruisce assieme al tecnico di una vita, Gianpaolo Ciappa, i successi quotidiani. Un riassaporare dal sapore agrodolce. Su Instagram ha testimoniato fotograficamente pezzi di pista mancanti, fossi, avvallamenti.

Insomma, la pista che ha incantato il mondo delle Universiadi sta andando in rovina?
«È stato brutto tornare ad allenarmi lunedì a Napoli e trovare tutti questi buchi dovuti alla mancanza di attenzione nel proteggere la pista in occasione dei tanti concerti dei giorni scorsi.

Un peccato perché qui sono stati spesi tanti soldi, abbiamo portato al Maradona una pista che faceva invidia al resto d'Europa ed invece oggi è piena di problemi».

Per un ostacolista un... ostacolo in più nella preparazione?
«Le difficoltà del Maradona sono il minimo. Sembra quasi, passatemi la battuta, un percorso a ostacoli. Quando manca il Maradona dobbiamo andare al Virgiliano che è un campo all'interno di un parco. Ma il Virgiliano chiude alle 12, ci dicono per mancanza di personale, e basta poi un'allerta gialla per dichiararlo off limits, cosa che non avviene in altri parchi cittadini. Ci stiamo candidando per essere capitale europea dello sport. Un paradosso».

Se il Maradona è il piano A e il Virgiliano è il piano B, il piano C in cosa consiste?
«Spostarsi a Formia, a un'ora da qui dove la sensibilità della Federazione e del direttore Davide Tizzano permette di avere sempre una camera disponibile. Ma capirete che non si può vivere perennemente consultando il calendario delle partite del Napoli o la app delle previsioni meteo».

E il Collana?
«Sappiamo le problematiche di gestione che ci sono, ma spesso è anche difficile arrivarci o trovare parcheggio. Il che rende una preparazione per un grande appuntamento mondiale un terno al lotto e determina una condizione di stress come quella di sapere solo alle ore 12 se devi mettere in atto il piano A, B o C oppure, restare a casa».

Le risposte del Comune?
«C'è una interlocuzione costante e la volontà di trovare la soluzione ma intanto va così».

Una idea concreta?
«Un percorso protetto che consenta di arrivare al campo del Virgiliano anche con allerta meteo. La chiusura è un fatto di prudenza, ma spesso non serve e magari permettere ad un ridotto numero di persone autorizzate di accedere al campo è più buon senso che altro».

Le intenzioni dell'Amministrazione per il Maradona lasciano poche speranze. La pista di atletica dovrà andare via.
«Non è quello il problema ma solo il fatto di metterci a tavolino e trovare una soluzione alternativa che non è quella di spostare tutta Fuorigrotta al Collana».

Quale soluzione proporrebbe al presidente De Laurentiis?
«Innanzitutto, di incontrarci, così da parlargli di come è bello il mondo dell'atletica. Potrebbe innamorarsene e trarre spunto anche per qualche produzione cinematografica. Poi capire che anche Napoli potrebbe entrare nel novero delle grandi capitali dell'atletica. Il successo delle Universiadi lo testimonia. Ripeto la pista del Maradona non è un must ma sicuramente non possiamo continuare ad allenarci con tutte queste problematiche».

I suoi colleghi di Nazionale che situazione vivono?
«Molti hanno le chiavi degli impianti che sono a loro totale disposizione. Non voglio arrivare a questo. Ma, ripeto, troviamo una soluzione tutti insieme e per tutti».

Su questa malandata pista del Maradona cosa sta costruendo ora Sibilio?
«Un'altra tappa della Diamond League, un mondiale, un europeo e le Olimpiadi».

Non è poco. Lei è tifoso del Napoli. Come cambia il Maradona quando lo si guarda dagli spalti o sulla pista?
«Sono due facce di una medaglia. Due realtà diverse ugualmente affascinanti. Quando tocchi con mano la pista blu, però, ti accorgi della scarsa attenzione a lei riservata. Un peccato, anche perché nella crisi di impianti che ha Napoli vedere che tanti soldi sono sprecati così fa ancora più male». 

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