Napoli, il paradosso dello stadio Landieri di Scampia: «Stanziati i fondi per i lavori ma è tutto fermo»

Un enorme macigno che pesa sulle spalle delle società sportive

Lo stadio Landieri
Lo stadio Landieri
di Antonio Folle
Mercoledì 21 Giugno 2023, 15:09
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Quello che ruota attorno allo stadio Antonio Landieri di Scampia ha tutti i contorni del giallo. Da mesi i fondi, circa 90.000 euro, necessari per il completamento dei lavori per l'agibilità dell'impianto sportivo sono pronti, stanziati e approvati dal consiglio comunale. Eppure nonostante l'urgenza non solo ad oggi gli importanti lavori non sono partiti, ma non è ancora definita una data di avvio. Un enorme macigno che pesa sulle spalle delle società sportive che utilizzano l'impianto di proprietà del Comune, con una stagione sportiva ormai alle porte - a breve partiranno i primi stages per giovani e giovanissimi calciatori del territorio - e con la necessità di dare certezze a centinaia di calciatori che ogni anno utilizzano l'impianto. 

Come ha più volte denunciato lo storico attivista di Scampia Nunzio Marigliano, ad aggravare ulteriormente la situazione un "banale" problema legato alle docce presenti negli spogliatoi. Quando, grazie ad uno stanziamento di circa 300.000 euro voluto nel 2020 dall'allora ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, furono effettuati i primi importanti lavori di restyling dello stadio - tra cui proprio l'allargamento degli spogliatoi - non furono effettuati i necessari lavori di adeguamento delle caldaie.

Gli impianti risultano essere così sottodimensionati da non riuscire a fornire la necessaria acqua calda. Un problema da poco che potrebbe essere risolto con una spesa irrisoria di circa 7.000 euro ma che continua a rappresentare uno scoglio apparentemente insormontabile per chi dovrebbe progettare e mettere in campo i necessari lavori.

Senza pensare alle brutte figure delle società ospitanti - che pagano regolarmente un canone di affitto al Comune che va da un minimo di 1.100 euro ad un massimo di 1.300 euro mensili - nei confronti di società provenienti da ogni parte d'Italia per giocare a Scampia. E, ad aggravare ulteriormente la faccenda, alle numerose multe comminate alle società ogni settimana dalla Figc proprio per la mancanza di acqua calda negli spogliatoi. 

«Sembra assurdo - ha affermato il consigliere Catello Maresca - che fondi stanziati con il bilancio dello scorso anno aspettino ancora di essere effettivamente spesi. A suo tempo sottolineai in consiglio la necessità di intervenire al più presto perchè in un territorio come quello di Scampia fare sport significa tenere i ragazzi lontani anche da altri fenomeni. Da allora ci sono state varie riunioni tecniche-operative che, però, non hanno portato ancora a nulla. Ho inviato - continua il magistrato da sempre impegnato in prima fila nella lotta alla criminalità organizzata - diverse richieste di aggiornamento all'amministrazione, di fatto sto ancora attendendo una risposta. La questione non è solo meramente sportiva o amministrativa, ma in un territorio come questo è soprattutto sociale. In mancanza di altre alternative lo sport è l'unica soluzione per tenere i ragazzi lontani dalla strada e come amministratori abbiamo il dovere di non abbandonarli al loro destino».

Ed è proprio nell'ottica di tenere i ragazzi lontani dalla strada e di dare un segnale di speranza al quartiere che, negli anni, sono arrivati gli ingenti stanziamenti per il Landieri. I fondi, però, sembrano essere finiti in un enorme "buco nero" fatto di burocrazia, pressappochismo e cattiva gestione che sta causando non pochi problemi alle società. 

«Lo stadio Landieri rischia di essere nient'altro che una ennesima eterna incompiuta - denuncia don Aniello Manganiello, a capo della società sportiva Oratorio don Guanella - a causa dell'incapacità amministrativa e dell'approssimazione che hanno caratterizzato questi ultimi anni. Non è possibile che ogni anno ci troviamo di fronte a nuove criticità e continuiamo a chiederci come mai nessuno si degni di dar vita ad un progetto di riqualificazione a 360 gradi che comprenda una buona volta tutti i problemi che denunciamo da ormai diversi anni. I fondi ci sono - continua il sacerdote - ed è proprio per questo che non riusciamo a capire perché sia ancora tutto fermo al palo. Grazie all'impegno del ministro Spadafora prima e del consigliere Maresca poi, per lo stadio Landieri sono stati stanziati quasi 400.000 euro. Una somma importante che, però, non solo non è servita a risolvere le criticità, ma che vede una parte dei fondi, quella stanziata dal Comune, bloccata per ragioni imprecisate. I nostri ragazzi - continua ancora Manganiello - continuano ad allenarsi e a giocare in condizioni indecenti, con docce che non mandano acqua calda e che si allagano perchè gli scarichi sono completamente ostruiti. Vorremmo sapere come sono state scelte le ditte che hanno effettuato i lavori, chi ha effettivamente controllato e, soprattutto, vogliamo conoscere tutti i capitolati di spesa e le relative voci dei 300.000 euro arrivati da Roma». 

Tantissimi i problemi "banali" emersi negli ultimi anni. Dal guasto dei gruppi elettrogeni che garantivano l'elettricità per alimentare l'impianto di illuminazione ai problemi alle docce segnalate a più riprese e che sono costate pessime figure anche al Napoli femminile che ha scelto proprio il Landieri per le sue gare casalinghe e che ha ospitato società del calibro di Juventus, Inter e Milan. Criticità tutto sommato di poco conto che, messe insieme, hanno contribuito a creare un ambiente molto poco sereno tra i cittadini, le società sportive, il Comune e la Municipalità.

Nel continuo giro di responsabilità scaricate, di pec andate a vuoto e di incomprensibili silenzi le uniche vittime rischiano di diventare quelle centinaia di ragazzi di Scampia ai quali, oltre a dare un pessimo esempio di gestione della cosa pubblica, si rischia di insegnare la ben poco edificante disciplina pseudo-sportiva dello scaricabarile. 

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