Con la lenta riapertura delle attività e dei siti culturali il comune di Anacapri punta sul patrimonio storico-archeologico ed in particolare, negli ultimi giorni, dal «progetto Masgaba - Una carta archeologica per l'isola di Capri», attraverso cui il comune di sopra dell'isola ha siglato nel 2019 un protocollo d’intesa con la Sovrintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e il CNR/Ispc. Dopo il lavoro di ricerca archivistica e bibliografica dello scorso anno è iniziata la missione di rilevamento sul territorio.
Il punto di partenza della missione è stato il sito della villa di Gradola, nell’area di Damecuta.
Scavata nell’Ottocento dal colonnello americano Mac Kowen, che vi rinvenne molti reperti, alcuni dei quali murati nelle pareti della Casa Rossa, la villa di Gradola è stata sottoposta a vincolo negli anni ’50, poi oggetto di una prima campagna di scavo negli anni ‘80 e di una seconda nel 1998 che ha interessato oltre la villa anche la sottostante Grotta Azzurra con il coinvolgimento di un’unità di speleologi.
La valorizzazione del patrimonio archeologico e storico paesaggistico è tra le priorità dell’amministrazione anacaprese che sta lavorando con impegno all’apertura della rinnovata sezione archeologica del museo Casa Rossa, con un allestimento multimediale all’avanguardia, sotto la direzione scientifica della Sovrintendenza, proprietaria dell’edificio e dei beni archeologici conservati nel sito.
Nel corso della stagione culturale anacaprese sono in programma altri progetti volti a promuovere al contempo il patrimonio archeologico e quello artistico, oltre ai consueti appuntamenti con la musica classica e il teatro.
L’obiettivo dell’amministrazione è quello di fare di Anacapri il punto di approdo di turisti estimatori dell’archeologia, dell’arte e della cultura, oltre che delle straordinarie bellezze naturalistiche del territorio.