Eventi e food: Napoli continua a essere divisa sulle location in cui allestire le kermesse. Le criticità, anche gravi, non sono mancate, dopo la tragedia di Giogiò in piazza Municipio, avvenuta a ridosso del Bufala Fest. Ora tocca alla chiusura di BaccalaRe, la fiera che si è conclusa ieri al Maschio Angioino. «L'obiettivo è stato raggiunto», commenta Enzo Varriale, organizzatore. Ma i post polemici non sono mancati via social. Copione analogo era andato in scena qualche giorno fa, al traguardo del Bufala Fest, evento che ha dovuto fare i conti con il lutto cittadino per l'omicidio del giovane musicista a due passi dal Comune: «È stata una bella esperienza, con la grande partecipazione delle famiglie, dei turisti, in un clima molto sereno, tranquillo e ordinato - aveva commentato il sindaco Manfredi - Non c'è stato alcun impatto negativo sul traffico nel centro della città, anche grazie all'esperimento della combinazione con il tram dopo aver lasciato l'auto nel parcheggio Brin, che ha funzionato. Esperimento ben riuscito, quindi, e possiamo immaginare anche altre iniziative in piazza Municipio».
Eppure, questo delle location per le kermesse di food è un rebus che parte da lontano per l'amministrazione Manfredi che, nella stagione del boom turistico ininterrotto, deve fare i conti con il traffico e le esigenze di una città in cui, sostanzialmente, gli spazi non sono certo infiniti.
Per la fiera appena finita al Maschio Angioino, il Comune non ha speso un centesimo. Un finanziamento da circa 100mila euro sarebbe invece arrivato dalla Regione, rivelano fonti di Palazzo San Giacomo. In migliaia sono arrivati dunque al castello per gustare le specialità della kermesse. Ovviamente, i numeri del lungomare non sono replicabili, e neppure quelli di piazza Municipio, dal momento che nelle sale del Maschio Angioino può entrare un numero controllato di persone (circa 300 alla volta). La soddisfazione, in ogni caso, non manca. «Dopo il grande successo della kermesse dello scorso anno di BaccalaRe, coraggiosa idea nata da un innovativo progetto imprenditoriale che ha visto la partecipazione di migliaia di visitatori - aggiunge Varriale - ho immaginato che non vi fosse migliore occasione di lancio per un nuovo progetto in una prestigiosa location come il complesso monumentale del Maschio Angioino. Puntare sulla qualità e non sulla quantità. L'obiettivo è stato raggiunto. Abbiamo coniugato bellezza, arte, cultura gastronomica e informazione alimentare sana, raffinata ed equilibrata sull'immenso mondo del baccalà e dello stoccafisso, promuovere il mondo della ristorazione e contribuire alla diffusione di una cultura culinaria campana del baccalà in tutte le sue forme. Napoli vive un momento d'oro sotto il profilo turistico. L'offerta di arte, cultura, e bellezza è ampia, direi unica. Bisogna approfittarne per creare una vera industria del turismo e convertire l'offerta e renderla più ricettiva migliorando i servizi, viabilità, mobilità. Napoli potrebbe vivere di turismo, il Pil ha un potenziale di crescita enorme. I grandi eventi fanno la loro parte, sono grandi forme attrattive specie se si riesce a coniugare bellezza, arte e cultura all'enogastronomia tipica nostrana. Oltre a produrre tanto lavoro. Le location sono fondamentali per la riuscita degli eventi come la programmazione del calendario di almeno un anno prima in città. Il lungomare resta sempre la migliore come logistica, però anche piazza Municipio si presta benissimo. È al centro di tutto e ben servita. Per fare tutto ciò ci vorrebbe una cabina di regia dedicata e strutturata. Sono certo che l'amministrazione Manfredi stia andando in questa direzione» aggiunge Varriale.