Metropolitana di Napoli, la beffa della Linea 6: le ruote si rompono, vanno tutte sostituite

Se a giugno i treni non saranno operativi si perderanno 173 milioni

Un treno della linea 6
Un treno della linea 6
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Martedì 24 Ottobre 2023, 23:58 - Ultimo agg. 25 Ottobre, 07:21
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C’è tensione a Palazzo San Giacomo perché all’orizzonte si prospetta l’ombra della revoca dei finanziamenti per la Linea 6 della metropolitana. 173 milioni di investimento che prevedono un traguardo fermo: i treni dovranno portare i napoletani da Fuorigrotta a piazza Municipio entro giugno 2024, altrimenti i soldi dovranno essere restituiti.

La questione sembrava banale fino a qualche mese fa: le stazioni sono quasi del tutto completate, il rinnovamento delle vecchie fermate realizzato, l’armamento dei binari verificato. Mancava solo un ultimo dettaglio: far circolare i treni sulla strada ferrata.

Quando nel corso della passata estate sono iniziate le prove sui binari, è scattato l’allarme: una ad una le ruote si rompevano, con frequenza troppo elevata.

Dopo 30 anni un’auto viene considerata d’epoca. I treni che dovranno essere utilizzati per la moderna Linea 6 di Napoli sono stati messi sui binari nel 1990 e rientrano appieno nella categoria dei mezzi d’epoca. Ma perché si usano quei cinque, vetusti, tram trasformati in treni della metropolitana?

La risposta è imbarazzante: perché i nuovi treni, che dovevano già essere acquistati più di un lustro fa, non potrebbero raggiungere i binari. L’operazione prevede che i mezzi vengano calati dall’alto attraverso un buco sul tetto del deposito (una «asola») che è troppo corta per far scivolare giù i moderni convogli. Insomma, per avere treni attuali sarà necessario attendere la costruzione del nuovo deposito alle spalle della stazione dei Campi Flegrei. Per adesso bisogna per forza usare i mezzi d’epoca.

Quando le ruote hanno iniziato a spaccarsi, l’Anm ha subito provato a comprarne di sostitutive. Però ha scoperto che per quegli antichi trenini non erano più in produzione pezzi di ricambio. Così ha lanciato un sos che è stato raccolto dalla Hitachi che si occupa della realizzazione materiale della nuova metropolitana: verranno utilizzate altre ruote, quelle della MetroGenova, modificate per i treni napoletani.

«Le ruote sono già partite dalla Germania dove sono state prodotte - spiega via messaggio l’assessore Edoardo Cosenza - Arriveranno a brevissimo. A novembre inizierà il collaudo del primo treno con le nuove ruote ed entro marzo a tutti i treni saranno sostituite le ruote. Non esistono criticità sui tempi».

In realtà a lanciare l’allarme sulla possibile mancanza di rispetto dei tempi imposti dalla Commissione Europea è la stessa amministrazione comunale che ha predisposto un piano straordinario per la Linea 6 nel quale è previsto un investimento da 1,6 milioni di euro per le nuove ruote e di tre milioni per le attività di verifica, controllo e messa in servizio della Linea 6.

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I toni perentori del documento sono quasi drammatici: «L’intenso programma di verifiche e prove funzionali attuato dalla Commissione di Agibilità si sta protraendo ben oltre i tempi inizialmente programmati ed è a tutt’oggi incerta la tempistica necessaria per il completamento dei collaudi, tenuto conto che, per la tratta Mostra-Mergellina e per i veicoli Ltr90, non sono stati avviati. Quanto precede integra uno scenario del tutto imprevisto e imprevedibile e, pertanto, si rende necessario scongiurare le conseguenze che potrebbero derivare dal mancato rispetto delle indicazioni, anche temporali, della Commissione Europea e dal depauperamento prestazionale delle opere già realizzate». 

Insomma, non è un estraneo che diffonde preoccupazione, ma lo stesso Comune in un documento ufficiale nel quale si sottolinea con precisione che: «La Commissione Europea ha ribadito, ai fini della rendicontazione della spesa e della conferma dei finanziamenti, il termine del giugno 2024 per l’attivazione della linea e lo svolgimento del pubblico servizio da Mostra a Municipio».

Ci sono sette mesi, a partire da oggi, per sistemare i treni malconci, effettuare le necessarie prove, ottenere i relativi permessi, attivare definitivamente le stazioni e far salire i passeggeri per il primo viaggio. Incrociamo le dita.

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