Napoli, rigenerazione di Taverna del Ferro: laboratori per progettare i nuovi servizi

Scelte le realtà che cureranno il percorso insieme a residenti e realtà del territorio

Taverna del Ferro
Taverna del Ferro
di Alessandro Bottone
Martedì 24 Ottobre 2023, 15:29 - Ultimo agg. 16:19
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Cittadini e amministrazione comunale dialogheranno per creare condivisione intorno all'ambizioso progetto di rigenerazione urbana e sociale previsto per Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio, nella zona orientale di Napoli. Il cosiddetto Bronx di Napoli Est sarà abbattuto per lasciare spazio a palazzine e spazi per sport, intrattenimento e socialità. Evidente la necessità di un percorso di co-progettazione che metta insieme i residenti e tutti gli attori coinvolti.

Laboratori, incontri e altre iniziative di co-progettazione saranno messi in campo da due realtà del terzo settore sociale che hanno preso parte all'avviso pubblico di Palazzo San Giacomo.

Il Comune, infatti, ha approvato la graduatoria definitiva che vede al primo posto una ATS composta dalla capofila impresa sociale “Arci Mediterranea" e dall'associazione di promozione sociale “Callystoarts”. Essi sono, quindi, ammessi alla successiva fase di co-progettazione, come specificato negli atti del Servizio Coordinamento e Gestione Tecnica del Patrimonio di Palazzo San Giacomo.

La riqualificazione del complesso residenziale di Taverna del Ferro è particolarmente complessa. Per riqualificare l'ampia zona a ridosso del parco Troisi ci sono a disposizione 64 milioni e mezzo di euro del PNRR cui si aggiungono altri 12 milioni e 600mila per il completamento e altri 29 milioni di euro del PON Metro Plus 21-27. Dunque, si parla di 106 milioni e 483mila euro. Si provvederà ad abbattere le palazzine del cosiddetto Bronx e realizzare nuove abitazioni, spazi sportivi, aree comuni, verde e quanto altro utile a riconsegnare decoro e vivibilità a un migliaio di residenti.

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La scelta di affidare all'esterno la co-progettazione dell'intervento deriva dalla «complessità dell’intera operazione e del ruolo attribuito al terzo settore». Per le attività di co-progettazione e per il potenziamento dei servizi sociali e culturali sono stati previsti 3 milioni e 600mila euro, così come specificato nel quadro economico aggiornato nei giorni scorsi.

Occorrerà coinvolgere residenti attraverso laboratori, incontri e altre iniziative di co-progettazione. L'obiettivo è creare sinergie e scambio di esperienze competenze tra abitanti, realtà territoriali e amministrazione pubblica per favorire una gestione ottimale dell'intervento di rigenerazione urbana. Si guarda, in particolare, alla transizione abitativa che riguarderà le famiglie che vivono nelle palazzine di Taverna del Ferro. Bisogna prevedere, ad esempio, il «presidio dei cantieri con risorse a supporto delle comunità». Inoltre, attraverso l'ascolto emergeranno «ulteriori bisogni da soddisfare tramite il processo di rigenerazione, fornendo proposte ed indirizzi di accompagnamento alla progettazione definitiva». E ancora: bisogna già immaginare e definire le modalità di utilizzo e gestione delle future aree verdi e di altri spazi comuni previsti in modo che siano ecologicamente sostenibili.

Bisogna progettare e attivare tutte le necessarie forme di collaborazione con altri soggetti competenti come aziende sanitarie, servizi sociali, centri per l’impiego, scuole così come cittadini e gruppi informali. Dunque, lo strumento dell’innovazione sociale è essenziale in tale percorso di "costruzione" dei servizi utili allo sviluppo del “nuovo quartiere” di Napoli Est. Una vera e propria sfida dopo anni di abbandono per centinaia di famiglie di Taverna del Ferro e per le condizioni di pesante abbandono dell'intero complesso.

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