Si sta per chiudere una vicenda lunga un quarto di secolo. Parliamo di Monte Echia e dell’ascensore che, all’inizio del Terzo Millennio, fu concepito per collegare Santa Lucia e Chiatamone con il colle di Pizzofalcone. I lavori sono in dirittura d’arrivo. Larghe fette di panorama tornano a vedersi libere dalle transenne, dopo lo sprint alle operazioni arrivato negli ultimi mesi. «Inaugureremo l’impianto entro fine marzo, verso Pasqua», spiega l’assessore alle Infrastrutture di Palazzo San Giacomo Edoardo Cosenza. Un’attivazione che, se ben messa a frutto, sarà di poco precedente all’entrata in esercizio della non lontana metro di linea 6 a Monte di Dio, e che potrebbe risultare dunque decisiva per il rilancio anche turistico di una delle zone più spettacolari della città, da troppo tempo dimenticata. Entro tre mesi, in pratica, Napoli conterà (finalmente) un nuovo ascensore «turistico», alto una sessantina di metri, gestito da Anm. Il primo progetto dell’ascensore a Monte Echia risale addirittura al primo quinquennio dell’amministrazione di Rosa Iervolino a Palazzo San Giacomo. I primi lavori iniziarono nel 2005, ma furono sospesi per molti anni, a causa tra l’altro di un’interdittiva arrivata nei confronti della ditta allora incaricata delle operazioni.
Si ripartì nel 2017 e negli ultimi 5 anni i fondi spesi dal Comune sono stati 2,5 milioni. L’apertura dell’impianto era stata prevista nel 2021, ma anche in quel caso l’inaugurazione slittò.
I problemi, però, nonostante l’attivazione delle nuove infrastrutture, restano. Su tutti, l’impasse della preziosissima Villa Ebe: il Castello di Pizzofalcone costruito nel 1922 dal grande architetto Lamont Young si trova a due passi dall’elevatore ed è consegnato da troppi anni alla devastazione, tra occupanti abusivi, incendi e crolli interni alla struttura. «L’inaugurazione dell’ascensore di Monte Echia è un passo importante - spiega il consigliere comunale Nino Simeone, presidente della Commissione Trasporti e Infrastrutture in via Verdi - che segue i lunghi anni di sospensione per l’interdittiva alla ditta che era incaricata. Soprattutto perché in estate è prevista anche l’apertura della linea 6. Il servizio sarà importantissimo, in funzione dell’entrata in vigore della stazione di piazza Santa Maria degli Angeli a Monte di Dio. Dovremo affrontare anche la questione di Villa Ebe, speriamo che il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano possa venirci in soccorso, come ha fatto per altre situazioni napoletane. Il risultato raggiunto, dopo 25 anni d’attesa, si deve all’impegno dell’assessore Cosenza e alla ferma volontà del sindaco Manfredi, che in silenzio sta portando a casa questa sfida».
Le infrastrutture sono senz’altro il primo passo necessario per la rigenerazione urbana, ma vanno seguite a ruota da politiche socio-economiche che accrescano l’attrattività delle aree, senza snaturarle. Il materiale estetico non manca di certo, sul colle di Pizzofalcone. La valorizzazione qui è a portata di mano, ma non ancora raggiunta.