Napoli Capitale dello Sport, la sfida del Comune: «Pronti 17 milioni di euro»

Napoli in finale insieme con Saragozza

La piscina Scandone
La piscina Scandone
di Gianluca Agata
Mercoledì 2 Agosto 2023, 07:10 - Ultimo agg. 3 Agosto, 08:22
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Vivibilità attraverso lo sport. È l'obiettivo dell'Aces, Associazione no profit con sede a Bruxelles che consegna dal 2001 il premio di European Capital of Sport. Napoli dovrà convincere la commissione di valutazione in visita dal 26 al 29 ottobre; la commissione contemporaneamente sarà impegnata anche a Saragozza, altra città candidata a ricevere il prezioso riconoscimento. 

Diventare Capitale dello sport non significa organizzare un esclusivo evento agonistico come può accadere per le Olimpiadi, oppure, come le Universiadi nel 2019, ma costruire un calendario di eventi, sportivi e culturali che promuovono lo sport come fattore di integrazione nella società, per il miglioramento della qualità della vita e la salute di chi lo pratica.

Il premio delle Capitali Europee dello Sport è riconosciuto dal Libro Bianco sullo Sport all'art 50 che recita: «La Commissione cercherà anche di promuovere una maggiore visibilità dell'Europa durante gli eventi sportivi e sostiene l'ulteriore sviluppo dell'iniziativa Capitali europee dello sport». Tutto nasce dal Comitato promotore della candidatura composto da Comune, Coni e Unione Stampa Sportiva che si trasformerà in Comitato organizzatore nel momento in cui Napoli diventerà Capitale Europea dello sport. Il Comitato avrà il compito di coordinare innanzitutto il calendario di eventi legati agli anni che vanno da 2024 al 2026. Ci sarà un caleidoscopio di appuntamenti, agonistici e non, ma anche la verifica sugli impianti, sull'accesso alle strutture sportive, sull'inclusione, sui percorsi per disabili, su tutto quello che lo sport significa per la collettività, agonisticamente e socialmente parlando. 

Le criticità sono dovute prima di tutto ad armonizzare l'enorme lavoro da fare che ha già una base in quanto il Coni ha il suo calendario di eventi agonistici, il Comune le criticità da risolvere per gli impianti. Per diventare Capitale, invece, servono anche progetti relativi all'inclusione, al raggiungimento degli impianti, allo sport per tutti, normodotati e disabili. 

Il Comune ha stanziato 17 milioni complessivi per gli impianti sportivi in città. I fondi sono divisi e vincolati su vari progetti. In particolare, due all'orizzonte dovrebbero portare alla realizzazione di due nuove cittadelle dello sport entro il 2026. Una a Piscinola e l'altra a Ponticelli. In bilancio, spiega l'assessore allo sport del Comune di Napoli, ci sono circa 2 milioni di fondi comunali per tutte le manutenzioni, ordinarie e straordinarie, che riguardano gli impianti sportivi napoletani aperti. Quelli finanziati sono 7 su 10: i campi Ascarelli, San Pietro a Patierno e Caduti di Brema. In più le piscine Scandone, Nestore, Poerio, e Acquachiara. Rientrano nelle spese anche il PalaVesuvio e il Polifunzionale. Napoli, assieme solo a Milano e Bari, è stata ammessa senza riserve al Pnrr, per un totale di 11 milioni. Sei milioni saranno utilizzati per un nuovo impianto sportivo a Piscinola, a via Compagnone: sorgerà un palazzetto dello sport dove si potranno praticare anche padel, arrampicata e scherma. Con gli altri 4,5 milioni, saranno realizzate la piscina di via Prota Giurleo, con annessi campi di basket e pallavolo. Sarà il nuovo polo sportivo di Ponticelli. Entro il 2026 i lavori alle due cittadelle sportive di Piscinola e via Prota Giurleo dovranno essere finiti. Sarà rimesso a posto anche il Pala Dennerlein di Barra, grazie all'intervento della Regione. 

Il presidente regionale del Coni Sergio Roncelli assicura: «L'Aces chiede 36 eventi sportivi internazionali nell'arco dell'anno di capitale europea dello sport. Noi nel solo 2023 ne abbiamo realizzati più di 50 sportivi e trenta culturali. Tra PalaVesuvio, Scandone, palaBarbuto, Mostra d'oltremare abbiamo organizzato eventi internazionali di altissimo livello». Nel calendario Capri-Napoli, Europei di Scherma, Assoluti di Ginnastica, Napoli City Half Marathon con 6000 partecipanti, e ancora Taekwondo, grande vela, nuoto etc. A questo da aggiungere i tanti eventi culturali nel nome dello sport. Diventare capitale europea dello sport significa soprattutto lasciare in eredità ai propri cittadini un futuro migliore nello sport. Ad esempio, ad Anversa, Capitale dello Sport nel 2013, le persone attive sono aumentate del 10%. L'Andalusia, Regione Europea dello Sport 2021 ha avuto un ritorno sull'investimento di 156 milioni di euro. A Torino, Capitale Europea dello sport 2015, si sono svolti più di 1.000 eventi. E c'è una corsia in qualche modo privilegiata per la richiesta dei Fondi Ue. 

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