Giornata di prevenzione
dei tumori cutanei non melanoma

Giornata di prevenzione dei tumori cutanei non melanoma
Martedì 2 Maggio 2017, 11:02
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Tra i danni più frequenti prodotti da un’esposizione solare prolungata e non protetta, c’è la cheratosi attinica, vero e proprio tumore in situ che può degenerare nel più aggressivo carcinoma squamo-cellulare. I consigli dei dermatologi su prevenzione, diagnosi precoce e trattamenti innovativi, disponibili da poco anche in Italia All’Ordine di Malta di Napoli, Salita Cariati, il 6 Maggio dalle ore 9 alle 13.

Giornata di prevenzione gratuita rivolta agli over 40 Si presentano come macchie rugose al tatto, di colore dal rosa al mattone, alcune sono di aspetto squamoso o ricoperte di crosticine. Sono sotto gli occhi di tutti, perché compaiono in genere sulle zone cutanee esposte al sole, che ne è anche la principale causa. Ma sono anche molto spesso sottovalutate, perché frequenti forse o perché colpiscono maggiormente gli anziani, in particolare quelli con una lunga storia di esposizione al sole, come pescatori e contadini, ma anche velisti e sportivi in generale. E’ l’identikit della cheratosi attinica, vera e propria lesione tumorale della pelle, molto frequente tra la popolazione generale (in Italia interessa l’1,4% della popolazione generale e il 3% degli ultra-settantenni), causata da esposizioni prolungate e non protetta al sole.


Queste lesioni possono evolvere in maniera imprevedibile verso il carcinoma squamo cellulare invasivo (SCC), il più frequente tumore della pelle non-melanoma che in Europa ha un’incidenza di 113-146 casi per 100 mila abitanti.
Una semplice visita dermatologica consente una diagnosi agevolmente. Il ventaglio di terapie è ampio ed in continuo aumento, con particolare interesse nei confronti del campo di cancerizzazione, ovvero il trattamento che consente di eliminare le lesioni visibili e la contestuale bonifica delle zone adiacenti nelle quali il fotodanno è comunque presente. Queste nuove strategie terapeutiche hanno il vantaggio di garantire risultati significativi in soli 2/3 giorni di terapia domiciliare, a seconda delle sedi coinvolte.
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