Napoli, la fontana della Marinella muore circondata da tossici e clochard

Feci, urina e siringhe macchiate di sangue:

Napoli, la fontana della Marinella muore circondata da tossici e clochard
di Antonio Folle
Giovedì 2 Novembre 2023, 15:32 - Ultimo agg. 3 Novembre, 07:41
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Una fontana del '700 "incastonata" in un campo di senzatetto e tossicodipendenti che la usano per espletare bisogni corporali o gettarvi siringhe sporche di sangue subito dopo averle utilizzate. Questo è il triste destino di quella che un tempo era la superba fontana della Marinella, costruita alla fine del '700 dallo scultore siciliano Francesco Sicuro, fatto venire apposta da Messina per ordine di Ferdinando IV per ricostruire piazza Mercato, semi-distrutta nel 1781 da un incendio che coinvolse le vecchie baracche dei commercianti. 

L'architetto e incisore siciliano rispose appieno alla volontà reale, ridisegnando piazza Mercato e costruendo tre splendide fontane che sarebbero servite da abbellimento e, più concretamente, per rifornire d'acqua le abitazioni e le attività commerciali della zona.

Due fontane - le celebri fontane-obelischi di ispirazione egizia - furono costruite direttamente a piazza Mercato, una terza fontana - quella della Marinella - a poca distanza, nei pressi del forte del Carmine, oggi non più esistente. 

 

Nessuno di questi tre capolavori, però, sembra essere destinato ad una sorte felice. Le fontane di piazza Mercato, dopo un restauro costato circa 70.000 euro e concluso nel 2016, sono state nuovamente sfregiate con vernice colorata dalle baby gang che imperversano in zona, mentre la sorte più triste sembra essere quella destinata alla fontana della Marinella. Spostata più volte nel corso dei secoli per far spazio ai cantieri di via Marina, è ritornata alla sua collocazione originaria - o quasi - negli anni '80, "mutilata" della vasca superiore e del piedistallo di marmo che la sorreggeva.

 

Alla mutilazione di parte dell'opera - mutilazione che l'ha quasi completamente resa irriconoscibile - si aggiungono gli sfregi quotidiani compiuti dai tantissimi clochard accampati nei pressi delle torri aragonesi di via Marina e che utilizzano la vasca sapientemente scolpita come un wc a cielo aperto, con il conseguente cattivo odore che tiene lontani i pochi turisti che si avventurano in questa parte sfortunata della città.

«Le condizioni di degrado di questa Fontana storica hanno raggiunto livelli inaccettabili - ha denunciato Alfredo di Domenico, alias Bukaman - stiamo parlando di una testimonianza storica e come tale andrebbe preservata per le future generazioni. E invece questo monumento, sito in pieno centro cittadino, viene deturpato e reso pericoloso per la fruibilità pubblica da decine di tossicodipendenti che dopo essersi iniettati la droga abbandonano al suolo e all'interno della fontana stessa le siringhe utilizzate con gli aghi ancora innestati. Per non parlare dei tanti diseredati che la utilizzano per i loro bisogni fisiologici, anche corporali. Chi si trova a passare in questa zona - continua di Domenico - tra l'altro meta turistica anche per la presenza della vicinissima Chiesa del Carmine, non può fare altro che velocizzare il passo e trattenere il fiato per non inalare i miasmi prodotti dalle feci umane disseminate lungo il monumento. Questo scempio si trascina da molti anni e a nulla sono valse le tante segnalazioni fatte. Si sperava in un cambio di passo con l'amministrazione Manfredi, ma i risultati oggettivi ad oggi sono decisamente deludenti».

Per analizzare l'attuale scempio che riguarda la storica fontana scolpita da Francesco Sicuro, però, non si può non tener conto dell'ampio degrado che riguarda non solo l'area su cui è addossata la fontana, ma l'intero territorio. Da anni, infatti, si attende la nascita del "parco della Marinella", un'area verde di notevoli dimensioni che dovrebbe fare da volano di sviluppo per l'intero waterfront. I lavori, partiti solo di recente dopo anni di pantano burocratico, sono fermi dallo scorso luglio, quando tra le tonnellate di rifiuti accumulati negli anni furono rinvenute tracce di amianto, materiale che per il suo smaltimento richiede un iter particolare e costi aggiuntivi. Nel frattempo, dopo lo sgombero dell'ex mercato del pesce - l'ultimo sgombero è datato giugno 2023 - si è riformata una baraccopoli, con tende e sacchi a pelo che ospitano alcune decine di senzatetto, molti dei quali, a suo tempo, rifiutarono le sistemazioni alternative offerte dal Comune.

«Purtroppo ci troviamo di fronte ad un problema di difficile gestione - spiega Roberto Braibanti, presidente di Gea Ets - basti pensare che il solo appalto per la rimozione dei detriti che si erano accumulati in anni e anni di abbandono e di alternanza tra campi rom e accampamenti improvvisati di senzatetto è costato circa due milioni di euro. La presenza della bidonville si riverbera inevitabilmente sul degrado della fontana, che in queste condizioni non può essere in alcun modo tutelata e, più in generale, sull'area circostante. Si potrà sperare di mettere un argine a questa difficile situazione solo aprendo al più presto possibile il parco della Marinella, a patto che il nuovo parco sia gestito in maniera corretta e non abbandonato al suo destino. Il rischio - prosegue Braibanti - è di veder nascere un parco che in pochi mesi diventerà una giungla malfamata, candidata perfetta per diventare una ennesima piazza di spaccio. Un problema, invece di una opportunità per il territorio». 

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